Ticino7

Lanzarote, isola del sublime

Canarie 'alternative', in cerca di natura e cultura

(Wikimedia Commons)
7 luglio 2018
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Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

Un paesaggio lunare in cui si alternano tonalità di grigio, ocra e rosso, puntellato da palme e cactus, tra vulcani e distese aride, contornato da spiagge lambite da un mare cristallino e scogliere scolpite dalla prorompenza delle onde e del vento. E poi grotte con specchi d’acqua abitati da piccoli granchi albini, un lago verde smeraldo e il cielo che con la sua mutevole conformazione incornicia il paesaggio e le nostre variegate sensazioni per una natura di forti contrasti. Un perfetto quadro dell’estetica del sublime: così si presenta Lanzarote, la più orientale delle Canarie, isole vulcaniche spagnole situate nell’Oceano Atlantico, a 140 km a ovest delle coste del Marocco. 

A differenza delle più celebri vicine Tenerife, Fuerteventura e Gran Canaria, in questo piccolo lembo di terra l’amministrazione locale ha preservato e valorizzato la straordinarietà del luogo, senza farsi tentare dalla cementificazione e dall’urbanizzazione selvaggia che negli anni Settanta hanno costituito la politica economica del resto dell’arcipelago, quello che iniziava a offrire i primi pacchetti vacanza low cost e ad assoggettarsi al turismo del consumo.

L’arte e la natura: César Manrique

Fondamentale alla concezione del paradigma di un turismo alternativo e responsabile è stato l’architetto e pittore isolano César Manrique (1919-1992), il cui profondo amore per la sua terra si è concretizzato in una militanza a favore della conservazione paesaggistica e in un’opera artistica che dialoga con l’ambiente e lo arricchisce. Le sue eclettiche creazioni si trovano sparse su tutto il territorio e al pari delle attrazioni naturali meritano una sosta che promette stupore e meraviglia. Tra le sue opere più conosciute troviamo il ristorante ‘El diablo’, con vetrata a 360 gradi nel parco delle montagne di fuoco di Timanfaya; il complesso sotterraneo ‘Jameos del agua’, ricavato dentro un canale vulcanico con sala da concerti, zona ristoro e piscina; il ‘Mirador del Río’, belvedere scavato nella roccia da cui si gode di una vista spettacolare a picco sul mare. 

Il buen retiro di José Saramago

Altra tappa molto interessante benché poco promossa è quella alla splendida casa di José Saramago, dove lo scrittore portoghese premio Nobel per la letteratura si trasferì nel 1993 e risiedette con la moglie Pilar sino alla fine dei suoi giorni, nel 2010. La visita di un paio d’ore abbondanti è guidata da due giovani studiosi con una passione coinvolgente, che attraverso i locali e gli oggetti ripercorrono l’esistenza dell’autore e i suoi scritti svelando simpatici aneddoti. 

Si tratta di un’esperienza intima ed emozionante, che fa scaturire il desiderio di prendere in mano e (ri)scoprire le sue parabole laiche: un lucido affresco allegorico dell’umanità, amaro da digerire, ma utile chiave di lettura per comprendere un po’ meglio il mondo.

Panorami, vita, responsabilità collettiva

Attraversando l’isola ci si immerge in un’atmosfera da ‘Mille e una notte’: villaggi dalle costruzioni basse e bianche come oasi nel deserto, mercati affollati con caratteristici prodotti locali (marmellate di cactus, mojos canarios, liquori all’aloe), piazzette dove sedersi all’ombra di grandi palme e persino carovane di cammelli che percorrono le strade al tramonto.

In questo scenario sorgono anche i vigneti di Malvasia, le cui piantine coltivate su terreni di cenere nera sono attorniate da muretti circolari costruiti per proteggerle dal vento, dando luogo a geometrie dall’effetto straordinario. Le diverse aziende vinicole che si trovano nella zona offrono visite e degustazioni in ambienti davvero suggestivi.

Per chi ama i soggiorni balneari lontano dalle folle e dal caos, Lanzarote è il posto ideale, e a causa della particolare conformazione geomorfologica dell’isola, il centinaio di incantevoli spiagge presenta un’incredibile varietà che accontenta tutti i gusti.

Per gli appassionati di immersioni è imperdibile la visita al Museo Atlantico sottomarino, realizzato dallo scultore Jason DeCaires Taylor, con opere che mostrano le contraddizioni e le assurdità del mondo contemporaneo, tra cui la Zattera di Lampedusa (richiamo a quella della Medusa di Géricault) che rappresenta la tragedia delle esistenze umane costrette a migrare, che terminano il loro viaggio della speranza in fondo al mare: nelle intenzioni dell’artista «non un omaggio o un memoriale a queste vite perdute, ma un monito alla responsabilità collettiva».

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