Società

Quasi due milioni di post su Facebook legati a Isis e al Qaida

Terrorismo, i contenuti sul social sono raddoppiati nel primo trimestre. L'azienda: 'La maggior parte sono stati rimossi'

Ti-Press
24 aprile 2018
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Facebook nel primo trimestre di quest’anno ha messo nel mirino 1,9 milioni di contenuti legati all’Isis e ad al Qaida, circa il doppio rispetto a quelli del trimestre precedente. La maggior parte dei post, spiega la società in una nota, sono stati rimossi dal social network, mentre altri sono stati contrassegnati con un avviso.

Nell’ottica di apertura, a seguito del caso Cambridge Analytica, la compagnia per la prima volta ha reso nota la propria definizione di terrorismo: “Qualsiasi organizzazione non governativa che si impegna in atti di violenza premeditati contro persone o proprietà per intimidire una popolazione, un governo o un’organizzazione internazionale al fine di raggiungere un obiettivo politico, religioso o ideologico”, si legge in un post firmato da Monika Bickert, vicepresidente della gestione delle politiche globali, e Brian Fishman, a capo delle politiche sul contrasto al terrorismo.

Cosa viola gli standard?

Per la prima volta Facebook svela le linee guida interne in base alle quali la società decide quali contenuti pubblicati dagli utenti violano gli standard e vanno perciò rimossi. Dallo spam commerciale all’incitamento all’odio e alla violenza, da nudi e atti sessuali alla violazione della proprietà intellettuale, la compagnia di Mark Zuckerberg ha pubblicato 27 pagine in cui si spiega nel dettaglio cosa è permesso e cosa è vietato postare sul social network.

Per individuare i contenuti vietati, Facebook usa "una combinazione di intelligenza artificiale e segnalazioni delle persone", spiega in un post Monika Bickert, vicepresidente per la gestione delle politiche globali. "Queste segnalazioni vengono riviste dal nostro team di Community Operations, che lavora 24 ore su 24 in oltre 40 lingue. Ad oggi abbiamo 7’500 revisori di contenuti, oltre il 40% in più i quelli che avevamo nello stesso periodo l’anno scorso".

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