Scienze

La capsula Dragon agganciata alla Stazione spaziale

Ha consegnato all'equipaggio 2,5 tonnellate di rifornimenti e materiali scientifici, fra i quali minuscoli organi umani su chip per sperimentare farmaci.

6 maggio 2019
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La capsula Dragon della SpaceX si è agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale, portando a termine un altro dei voli concordati dalla Nasa con l'azienda di Elon Musk. L'ha catturata il braccio robotico della stazione orbitale, manovrato dall'astronauta David Saint-Jacques, dell'Agenzia Spaziale Canadese (Csa), e dall'americano Nick Hague.

Lanciata il 4 maggio, la capsula consegna all'equipaggio un carico di 2,5 tonnellate di rifornimenti e materiali scientifici, fra i quali minuscoli organi umani su chip che permetteranno di studiare malattie e sperimentare farmaci in condizioni di microgravità nell'ambito di un esperimento dei National Institutes of Health (Nih) degli Stati Uniti.

Dragon consegna inoltre l'esperimento Nano Antioxidans, dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, che aiuterà a studiare fenomeni tipici dell'invecchiamento, come la perdita di tono muscolare, problemi cardiaci e malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson.

La capsula della SpaceX consegna agli astronauti anche i materiali per l'osservatorio Oco-3 (Orbiting Carbon Observatory-3), che dallo spazio studierà il comportamento dell'anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera terrestre. Il Fotobioreattore aiuterà invece a capire se in futuro le alghe potranno diventare una fonte di nutrimento per gli astronauti impegnati in lunghe missioni.

A bordo anche la piattaforma Hermes, infine, raccoglierà le polveri che rivestono la Luna e gli asteroidi (regoliti) per portarle sulla Terra, dove aiuteranno a capire come si formano asteroidi e comete.

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