Scienze

Contro le neoplasie studiando le affinità tra uomini e cani

La similarità del patrimonio genetico tra umani e amici a 4 zampe, così come la tipologia di tumori, incentiva la ricerca

12 febbraio 2018
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Risposte utili alla cura dei tumori potrebbero arrivare dai cani. Il patrimonio genetico simile a quello umano (nella misura del 90%) ha spinto 20 centri di ricerca americani a concentrare gli sforzi sullo studio delle similarità esistenti tra varie tipologie di cancro, nell'uomo e nei suoi amici a 4 zampe. Il tutto nella convinzione che la ricerca in tal senso possa fornire indicazioni fondamentali nella lotta contro le neoplasie.

Un consorzio tra le prestigiose università Duke e North Carolina si occupa specificamente di ’Oncologia Comparativa’, con l’obiettivo di "creare un’opportunità senza precedenti per lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e terapeutici che possano beneficiare sia le persone che i cani colpiti da tumori“, come si legge nel 'mission statement' dei due atenei. Gli esperti ritengono che esistano affinità tra uomini e cani in quantità stimabili tra le 400 e le 500 malattie. Proprio i cani sono animali colpiti con grande frequenza da tumori, dall’osteosarcoma al melanoma, ai tumori della prostata e del seno.

Un esempio riportato dai media Usa di recente è quello di Emily Brown, una donna oggi di 31 anni cui i medici avevano dato tre mesi di vita per un tumore alle ossa metastasizzato: un trattamento immunoterapico sperimentato solo sui cani, ha finito per salvarle la vita. Nella stessa università si sta ora seguendo la salute di 3.000 golden retriever che verranno analizzati da quando nascono sino alla morte. Obiettivo: capire come si sviluppano i tumori negli animali e mettere a punto nuove cure, potenzialmente applicabili anche alle persone.

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