Scienze

Twitter, questione di caratteri

8 novembre 2017
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Dopo i primi test nei mesi scorsi, Twitter annuncia la svolta, estendendo a 280 caratteri la capacità dei messaggi scambiati sulla sua piattaforma. Non ancora tutto il mondo, ma quasi, è ’sollevato’ dal limite dei 140 caratteri del servizio di microblogging più noto del pianeta. L’obiettivo è ridurre la "calca" e consentire agli utenti di esprimersi meglio. Così l’estensione è adesso disponibile agli utenti in tutte le lingue escluse il cinese, il giapponese e il coreano. Il via libera all’estensione era in realtà atteso, ed è il frutto diretto della sperimentazione condotta a settembre, che ha tra l’altro messo in evidenza schemi di comportamento da parte degli utenti e sulla base dei quali Twitter ha deciso adesso per il via libera alla quasi totalità della sua utenza. In particolare è stato notato che all’inizio dell’estensione del limite la gran parte tendeva ad utilizzare tutti i 280 caratteri messi a disposizione, soprattutto perché si trattava di una novità, ma presto l’utilizzo di tale ulteriore strumento è andato normalizzandosi, stando alle analisi condotte dal social network, che ha quindi valutato di poter mantenere le sue caratteristiche con il nuovo limite, ovvero sintesi e rapidità: soltanto il 5% dei messaggi sono stati più lunghi di 140 caratteri e soltanto il 2% ha superato i 190. Obiettivo raggiunto quindi e luce verde alla nuova fase. Che si inserisce in un quadro più vasto, nell’ambito della serrata competizione con altri social network, quali Snapchat e Facebook per esempio, nella battaglia aperta per il primato di popolarità.

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