Pensiero

Cliocast, la storia si ascolta (per ora non in italiano)

Nasce il podcast del portale professionale elvetico per scienze storiche, con contenuti in francese e tedesco, "ma pronti al trilinguismo"

9 agosto 2020
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Riflessioni e scambi d'opinione fra storici in relazione al loro ultimo libro, che può essere relativo alla Svizzera o comunque desideroso di farsi conoscere nella Confederazione: è quanto propone Cliocast, il podcast del portale professionale elvetico per scienze storiche Infoclio.ch

"L'idea di fondo è di condurre una discussione molto aperta e dettagliata sul lavoro di un singolo storico, ma che sia interessante per tutti", spiega Jan-Friedrich Missfelder, professore all'Università di Basilea e uno dei due fondatori di Cliocast. Non si tratta di perdersi nel gergo scientifico e di allontanare l'ascoltatore: "la gente dovrebbe essere in grado di ascoltare questi colloqui mentre guida l'auto o prepara da mangiare".

Le trasmissioni, ognuna di circa 30 minuti, non sono critiche o recensioni di libri, sottolinea Missfelder. La conversazione si concentra sui temi trattati dall'opera, sull'approccio e le riflessioni dello storico, sull'interesse del volume per la ricerca storica e per la Svizzera "Possiamo anche parlare dello stile e chiedere all'autore perché ha scelto un certo modo di scrivere".

I contenuti spaziano dal colonialismo alla tecnologia digitale, passando dal turismo storico e dal desiderio di autenticità. Ciascun membro della redazione di Cliocast è specializzato in un periodo storico, dal Medioevo ai giorni nostri. Sono tutti liberi di scegliere le opere e di condurre interviste con i loro autori seguendo il proprio ritmo: si tratta infatti di un'attività di volontariato, prestata a fianco del normale carico di lavoro.

Come Missfelder, gli altri quattro podcaster sono docenti universitari o ricercatori post-dottorato. I cinque membri della redazione, due donne e tre uomini, sono attivi a Losanna, Basilea e Zurigo. "Cliocast è bilingue", osserva Eliane Kurmann, collaboratrice scientifica di Infoclio.ch e coordinatrice del comitato di redazione. "Ma se si offrissero volontari specialisti di lingua italiana, saremmo pronti a coprire tre lingue".

A volte la discussione si svolge anche in inglese, quando uno storico straniero non parla né tedesco né francese. I membri di Cliocast, che si incontrano solo due volte all'anno per avere una visione d'insieme delle attività, non invitano comunque gli autori in Svizzera per interviste mirate: approfittano della loro presenza nella Confederazione durante eventi come le conferenze per interrogarli sul loro ultimo lavoro.

In alcuni casi, le trasmissioni possono essere legate all'attualità internazionale. "Viste le recenti proteste mondiali contro il razzismo gli editori hanno deciso di dedicare una produzione speciale al movimento per i diritti civili negli Stati Uniti a partire dagli anni '60 con il libro di prossima pubblicazione della storica basilese Alexandra Binnenkade", osserva Missfelder.

Di regola le conversazioni con gli autori sono registrate in presenza, in rari casi ci si affida a Skype o a un'altra piattaforma di comunicazione. Dalla fine del 2018 - nascita del progetto Cliocast - il portale infoclio.ch ha messo a disposizione della redazione anche la sua sede di Berna, oltre a coprire i bassi costi di viaggio, attrezzatura e alloggio.

Malik Mazbouri, docente e ricercatore all'Università di Losanna, avrebbe dovuto recarsi a Berna a metà marzo per registrare la sua prossima intervista, ma l'epidemia di coronavirus ha avuto il sopravvento. "Le misure di distanziamento hanno rallentato la produzione dei podcast", spiega Kurmann. "Tuttavia, sono attualmente in preparazione cinque trasmissioni".

I redattori sperano che ora possa essere pubblicato un nuovo podcast ogni sei-otto settimane in media. I contenuti sono distribuiti sistematicamente attraverso le reti sociali Twitter e Facebook, una newsletter e le più note piattaforme di condivisione audio. Per garantire la loro conservazione a lungo termine, essi sono inoltre archiviati presso la Fonoteca Nazionale Svizzera.

Cliocast sembra avere successo: i feedback sono numerosi e molto positivi, assicura Kurmann. Da parte sua Missfelder nota una rallegrante evoluzione dall'inizio dell'avventura: "abbiamo sempre più pratica e questo si sente". Gli autori intervistati "spesso ci dicono che raramente hanno parlato così intensamente dei loro libri e del loro modo di lavorare", conclude soddisfatto il professore.
 
 

 

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