Figli delle stelle

Bryan Adams, è solo rock and roll ma ci piace

Bryan Adams, 'Shine a light' - ★★★★✩

20 aprile 2019
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Tutti vorrebbero invecchiare come Bryan Adams, con le corde vocali d’acciaio inossidabile e il fisico da teenager forever. Hit alla Ac/Dc, quelle di quando il produttore era per entrambi John ‘Mutt’ Lange, non ce n’è più, o forse non è più il momento. Programmatori radiofonici a parte, in ‘Shine a light’, Adamo è tutto rock and roll come nei bis dei suoi concerti, e si autocita perché lui può. Se ‘Driving under the influence of love’ e ‘I could get used to it’ sono firmate Adams/Vallance (gli stessi due di ‘Summer of 69’), Jennifer Lopez in ‘That’s how strong our love is’ poco c’entra con tutto il resto (meglio con Diana Krall in 'Feels like home' di Randy Newman, nel disco di lei). L'accoppiata con J.Lo produce pensieri da vecchio trombone che rimpiange i favolosi anni 80 (ma pure i 90 di Robin Hood), chiedendosi se abbia un senso mettere le stelline ai dischi, o sia più onesto dirsi fan del rocker di Vancouver a prescindere. Comunque, da ascoltare in auto, ricordando imprese di gioventù (come in 'Whiskey in the jar').

 

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