Il piccolo Ning che scopre amicizie imprevedibili, l’indagine culinaria di Bianca, Ada e Ugo, e l’asteroide minaccioso: sono le storie di giugno
Nella valle di Long Shan
Adriena Fong, ‘Ning e gli spiriti della notte’ (Babalibri, 2024)
Tutte le sere, nella valle di Long Shan, gli abitanti del villaggio accendono lanterne arancioni per tenere lontani gli spiriti della notte che vivono nella foresta. Anche a Ning piace aiutare i genitori con questo rituale, e teme gli spiriti, ma non può fare a meno di chiedersi se siano davvero così spaventosi come dicono tutti. C’è qualcos’altro, infatti, che Ning teme ancora di più: fare amicizia con qualcuno. Ning pensa di non essere abbastanza interessante, e non sa come approcciare gli altri bambini che giocano insieme divertendosi. I suoi genitori sono preoccupati, ma lui vorrebbe solo essere lasciato in pace. Così, un pomeriggio, Ning si inoltra nella foresta alla ricerca di un posto tranquillo in cui passare un po’ di tempo da solo. È talmente a suo agio nella natura che si addormenta, e non si accorge che sta calando la notte. Viene svegliato quando ormai è buio, da un lampo di luce azzurra. Ed ecco, davanti a lui, uno spirito… Piccolo, dolce e più spaventato di lui! Ning decide di fare il primo passo, e nasce un’amicizia inaspettata, che porterà a cambiare per sempre la vita del bambino e la sorte di tutta la valle.
‘Ning e gli spiriti della notte’ è un albo illustrato davvero incantevole: nato dalla fantasia di Adriena Fong, autrice e illustratrice di Singapore, trasporta il lettore fin dalle prime pagine in un suggestivo paesino in mezzo alle montagne, dove incontra Ning, e insieme a lui vive un’avventura incredibile che porterà a scoprire la verità sugli spiriti della notte.
L’ambientazione asiatica e l’utilizzo di creature fantastiche della mitologia come il Qilin, l’unicorno cinese, donano alla storia un alone leggendario, mentre le paure del piccolo protagonista sono qualcosa di molto realistico, in cui lettrici e lettori a partire dai quattro anni si possono facilmente identificare. Questo utilizzo del fantastico per raccontare le sfide umane, appare nei migliori fantasy, e grazie alle capacità narrative e artistiche dell’autrice, il risultato è un piccolo capolavoro, reso ancora più prezioso dall’utilizzo dei colori decisi e dai dettagli in oro presenti sulla copertina.
Se avete voglia di sconfiggere le vostre paure, imparare a fare amicizia e scoprire come sono in realtà i terribili spiriti della notte, non vi resta che immergervi in questa magica storia.
La torta più buona che c’è
Silvia D’Achille (ill. di Silvia De Ventura), ‘Indovina chi è stato? Il caso delle torte maledette’ (Piemme, 2025)
Si sta avvicinando l’annuale gara scolastica “La torta più buona che c’è”. L’anno precedente, la mamma di Roberto ha vinto, spodestando dal trono la mamma di Luca, che non ha digerito la sconfitta. Infatti, durante quella che dovrebbe essere una festa divertente per bambini, il compleanno di Roberto, le due mamme si lanciano frecciatine continue, rattristando i loro figli, che non capiscono come sia possibile litigare per un motivo così futile. Il giorno dopo la festa, però, i bambini a scuola parlano solo di quanto il compleanno sia stato divertente, e di come fossero buoni i dolci di Nonna Elvira, che possiede la miglior pasticceria della città. Anche Bianca, Ada e Ugo sono amanti dei dolcetti di Nonna Elvira, ma in comune hanno un’altra, inaspettata passione: le indagini. Insieme, formano infatti l’agenzia investigativa B.A.U., e stanno aspettando da un po’ di tempo di imbattersi in un nuovo caso da risolvere. L’occasione si presenta quando, dopo una discussione accesa tra Luca e Roberto, il primo scompare nel nulla. Tutti sono preoccupati, genitori e compagni di scuola. Ma solo tre amici saranno in grado di risolvere il caso: agenzia investigativa B.A.U., è il vostro momento! Con l’aiuto del cagnolino Bic, Bianca, Ada e Ugo troveranno delle possibili soluzioni alla scomparsa di Luca, ma attenzione: solo una è vera, sapresti dire quale?
‘Indovina chi è stato?’ è una serie uscita quest’anno dalla penna di Silvia D’Achille, autrice di libri per ragazzi che ha lavorato per anni come editor e redattrice. Oltre a questo libro, ‘Il caso delle torte maledette’, è uscito anche ‘Il caso del montanaro fetente’. La particolarità di queste avventure, è che a ogni indagine corrispondono tre differenti soluzioni probabili, e sarà il lettore o la lettrice a dover indovinare quella corretta, prima di saltare al capitolo finale con la spiegazione. Il caso delle torte maledette è un libro divertente e pieno di colpi di scena. La scrittura scorrevole lo rende adatto a tutti i livelli a partire dagli otto anni. Le illustrazioni che accompagnano le indagini sono della fumettista Silvia De Ventura, e contribuiscono ad aumentare la dinamicità della storia. Un libro consigliato a chi è appassionato di gialli, pasticcini, e avventure che possono capitare nella vita di tutti i giorni.
Il viaggio di Aisha
Nadia Mikail, ‘Incontriamoci alla fine del mondo’ (Il Castoro, 2025)
Mancano soli nove mesi alla fine del mondo: un asteroide sta arrivando sulla terra, e non c’è niente che si possa fare. L’unica certezza è che distruggerà tutto. Quando è stata data la notizia, tre mesi prima dell’inizio di questa storia, la gente in tutto il mondo è impazzita, ma poi la maggior parte delle persone ha iniziato a vivere il tempo che rimane con una quieta rassegnazione. Non Aisha, però. Diciassettenne malese, vive da sola con la mamma da quando il papà è morto anni prima e sua sorella se n’è andata in seguito all’ennesima lite. June aveva i capelli rosa e una voglia di vivere e girare il mondo che strideva con l’essersi lasciata sprofondare nella tristezza della mamma. Aisha, in tutto questo tempo, si è ritagliata il suo spazio, ha conosciuto un ragazzo del quale si è innamorata, Walter, e ha iniziato a dimenticare il suo passato. E ora che tutto sta per finire, ora che ogni cosa che è stata sembrerebbe perdere il suo valore, la sua rabbia e il suo odio aumentano ogni giorno. Perché la mamma non parla mai del papà? Come mai June non ha mai cercato di contattarle, nemmeno dopo la notizia della fine del mondo? Nonostante questa rabbia crescente, Aisha ha ancora un barlume di speranza, e propone una follia: andare a cercare June. In maniera inaspettata, la mamma, Walter e i suoi genitori, e un rossiccio gatto randagio che non li molla, si offrono di partire con lei a bordo di un eccentrico camper colorato. È deciso: non si fermeranno finché non troveranno June. Quello che Aisha ancora non sa, è che in questo viaggio azzardato, oltre alla sorella troverà il coraggio di far emergere la rabbia che prova, oltre a tutte le emozioni che ha soffocato per così tanto tempo.
Da diversi anni siamo sommersi da libri e film sulla fine del mondo: un argomento che affascina, spaventa, porta alla luce ciò che conta davvero. In questo mare di storie, alcune spiccano per la loro originalità e per la capacità di emozionare: è il caso di ‘Incontriamoci alla fine del mondo’. L’autrice è Nadia Mikail, nata in Malaysia, luogo affascinante in cui è anche ambientato il libro. La trama è originale, e sorprende a ogni pagina. I capitoli sono brevi e si dipanano su vari livelli temporali, senza però che la storia risulti troppo complessa o caotica. Ricordi del passato e azioni del presente si intrecciano in maniera perfetta, creando personaggi realistici. Le vicissitudini di Aisha, Walter e le rispettive famiglie riescono a stravolgere il lettore, portandolo in un vortice di emozioni. ‘Incontriamoci alla fine del mondo’ è una storia di perdono, comprensione, amore, importanza della famiglia. Soprattutto, è una storia di speranza. Consigliato a partire dai tredici anni.