La Fondazione Collezione Bührle può tenere un quadro oggetto di controversie, ‘La Sultane’ di Edouard Manet, e continuare a esporlo al Kunsthaus di Zurigo. Ha trovato un accordo con il successore legale del collezionista d’arte ebreo Max Silberberg. Le parti hanno concordato di non rivelare i dettagli.
Silberberg aveva venduto il dipinto al mercante d’arte Paul Rosenberg nel 1937. Rosenberg fu uno dei principali venditori di opere d’arte a Emil Bührle nel dopoguerra, si legge nel comunicato diramato dalla Fondazione. Bührle entrò in possesso di ‘La Sultane’ nel 1953. Il successore legale, il Gerta Silberberg Discretionary Trust, afferma che Silberberg fu costretto a vendere a causa delle persecuzioni dei nazisti. I coniugi Silberberg furono presumibilmente uccisi nel campo di concentramento di Auschwitz. La Collezione Bührle ritiene invece che Silberberg abbia venduto il quadro a causa delle notevoli perdite finanziarie causate dalla Grande Depressione. Una decisione che aveva preso già nel 1932.
Silberberg aveva venduto dei dipinti su pressione del regime nazista nel 1935, ma ‘La Sultane’ non era tra questi. La sua villa fu venduta alle SS lo stesso anno e la sua azienda fu liquidata con la forza nella seconda metà degli anni Trenta.
I dipinti della collezione Bührle hanno portato Zurigo e la Svizzera a fare i conti con il coinvolgimento durante l’era nazionalsocialista. Un’indagine guidata dallo storico Raphael Gross ha concluso che le precedenti ricerche sulla provenienza delle opere della Fondazione Bührle erano inadeguate. Molte di esse erano in effetti di proprietà di ebrei durante la Seconda Guerra mondiale. L’indagine è stata commissionata dalla Città e dal Canton Zurigo e dalla Zürcher Kunstgesellschaft, la Società delle belle arti di Zurigo responsabile del Kunsthaus della città sulla Limmat, dove da ottobre 2021 – in seguito a un ampliamento finanziato con 200 milioni di franchi di fondi pubblici – sono esposte le opere della collezione dell’industriale, fabbricante di armi e collezionista d’arte Emil Bührle (1890-1956). ATS/RED