La Berlinale svela i titoli. In concorso ‘La Cache’, film scritto e diretto dal losannese Lionel Baier
Prima il film d’apertura, ‘Das Licht’ di Tom Tykwer (fuori concorso), poi l’annuncio di ‘Mickey 17’ di Bong Joon Ho. Ora la 75esima edizione della Berlinale ha il suo programma completo. A partire dai film del concorso ufficiale, in gara per l’Orso d’Oro e al vaglio della giuria presieduta dal regista statunitense Todd Haynes. Spiccano, tra i titoli, ‘Blue Moon’ di Richard Linklater (nel cast, Margaret Qualley ed Ethan Hawke), ‘Geu Jayeoni Nege Mworago Hani’ (What Does The Nature Say To You’) di Hong Sangsoo, ‘Dreams’ di Michel Franco (con Jessica Chastain) e ‘Kontinental ’25’ di Radu Jude.
Nella conferenza di presentazione tenutasi ieri, Tricia Tuttle, direttrice artistica della Berlinale succeduta a Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek, ha rimarcato come otto dei film in concorso siano diretti o condiretti da donne. A cominciare da ‘Reflection in a Dead Diamond’ di Hélène Cattet e Bruno Forzani, tra il poco di italiano presente quest’anno, per continuare con ‘Yunan’ di Ameer Fakher Eldin. Tra le opere prime in concorso c’è ‘Hot Milk’ dell’autrice teatrale e sceneggiatrice Rebecca Lenkiewicz (suo è ‘Her Naked Skin’, prima opera originale scritta da una drammaturga vivente rappresentata sul palco Olivier del Royal National Theatre). A Berlino c’è anche l’ucraina Kateryna Gornostai, che nel documentario ‘Timestamp’ racconta la vita scolastica del suo Paese in guerra.
In lizza per l’Orso d’Oro con ‘La Cache’, scritto e diretto dal losannese Lionel Baier, film che si ispira all’omonimo romanzo dello scrittore francese Christophe Boltanski e ritrae la vita di un bimbo parigino di 10 anni, segregato nella casa dei nonni durante il movimento del Sessantotto. Il protagonista è circondato dagli zii e dalla bisnonna, tutti accampati nel loro “misterioso nascondiglio”. ‘La Cache’, a Berlino in anteprima mondiale, è l’ultima opera in cui recita l’attore francese Michel Blanc, scomparso nell’ottobre dello scorso anno. In concorso è anche il film drammatico ‘Mother’s Baby’ della regista austriaca Johanna Moder, una coproduzione con partecipazione elvetica. L’attrice tedesca Marie Leuenberger (di padre svizzero) interpreta il ruolo della 40enne direttrice d’orchestra Julia, spinta dal forte desiderio di diventare mamma. La nascita del figlio, tuttavia, crea conseguenze del tutto inaspettate.
Meno bene vanno le cose all’Italia, che nel 2024 aveva in concorso ‘Gloria!’ di Margherita Vicario e ‘Another End’ di Pietro Messina, mentre nel 2023 c’era solo ‘Disco Boy’ di Giacomo Abbruzzese, con protagonista Franz Rogowski. Quest’anno la Berlinale parla italiano solo per ‘Paternal Leave’, il primo film di Alissa Jung con protagonista Luca Marinelli nella sezione Generation, e per ‘Canone effimero’ dei gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, nella sezione Forum, un viaggio attraverso le regioni italiane esplorando la cultura popolare alternativa.
La Berlinale (dal 13 al 25 febbraio) ha già annunciato anche l’Orso d’Oro Onorario, andato all’attrice scozzese Tilda Swinton per la sua quarantennale carriera. “La vera forza del cinema ci permette di vedere il mondo con occhi nuovi – ha detto Tuttle a chi le chiedeva il fil rouge di questa edizione –. Credo che la Berlinale sia tante cose e abbia tanti temi come capita a tutti i festival, ma speriamo davvero che, al di là della cronaca, i film che il pubblico vedrà durante le settimane del festival faranno parlare soprattutto di cinema”.