Con un solo voto di vantaggio su Santo Piazzese, il riconoscimento è andato alla scrittrice romana con la raccolta di racconti ‘La vita è breve, eccetera’
Veronica Raimo, con la raccolta di racconti ‘La vita è breve, eccetera’ (Einaudi), ha vinto la XXXVI edizione del Premio Chiara, concorso letterario nazionale e transfrontaliero riservato alla misura narrativa breve (sole raccolte di racconti edite nell'anno in Italia e in Svizzera italiana) e intitolato allo scrittore Piero Chiara (1913-1986).
Raimo ha prevalso di strettissima misura sugli altri due finalisti, Helena Janeczek con ‘Il tempo degli imprevisti’ (Guanda) e Santo Piazzese con ‘Sei casi per Lorenzo La Marca’ (Sellerio). A Raimo sono andati 55 voti, a Piazzese 54 e a Janeczek 38: questo il verdetto della giuria popolare dei 150 lettori, le cui schede di voto sono state scrutinate dal notaio Nicoletta Borghi in diretta durante la cerimonia finale domenica sera nella Sala Napoleonica delle Ville Ponti in Varese.
Veronica Raimo, secondo la motivazione della giuria selezionatrice, “ci propone racconti dissacranti e a tratti malinconici, con protagoniste donne complesse e contraddittorie, che affrontano le sfide delle loro relazioni e desideri, in bilico tra libertà, scaramanzia e ribellione, in un intreccio di storie surreali e quotidiane”.
La vincitrice ha commentato: “Sono una lettrice di racconti, con una formazione che spazia dai classici al postmoderno. Tuttavia, ho una predilezione per i racconti imperfetti, quelli in cui entri tardi nella storia ed esci troppo presto, lasciando una sottile frustrazione. La mia scrittura è frammentaria, mi appassiona l'instant fiction, quei romanzi che, come un arazzo, si compongono di piccoli racconti autonomi. Preferisco scrivere con indicazioni piuttosto che in modo completamente libero. La verità è che sono piuttosto pigra, quindi ho bisogno di un tema, di un confine entro cui muovermi, un incentivo che mi spinga a scrivere. Per quanto riguarda Piero Chiara, ho ‘Vedrò Singapore?’ in borsa e prometto di leggerlo con più attenzione”.
A impreziosire l'evento un'inedita presenza in platea: quella della nipote di Piero Chiara, Daniela Chiara, figlia dell'unico figlio dello scrittore, Marco Chiara, che è giunta per l'occasione dagli Stati Uniti dove vive insieme al marito, l'artista Chris Mason. Presente anche la consigliera di Stato ticinese Marina Carobbio Guscetti.
Una circostanza inedita riguarda il concorso del Premio Chiara rivolto a giovani tra i 15 e i 20 anni, chiamati a scrivere un racconto inedito sulla traccia ‘Stupore’. Tra i 31 finalisti, che a giugno erano stati pubblicati in un volume a cura degli Amici di Piero Chiara, il voto della giuria popolare dei 150 lettori ha portato a un verdetto senza precedenti, ponendo ai primi due posti due fratelli di Luino, città natale di Piero Chiara, Mario e Claudio Facchetti. Al terzo posto Rosa Fazioli, figlia di Andrea Fazioli, vittorioso al ‘Chiara Giovani’ nel 1998 e oggi scrittore affermato.