“Questa lingua, il francese, non l’ho scelta io. Mi è stata imposta dal caso, dalle circostanze. So che non riuscirò mai a scrivere come scrivono gli scrittori francesi di nascita. Ma scriverò come meglio potrò. È una sfida. La sfida di un’analfabeta”. Nata in Ungheria, quando l’Armata Rossa invade il Paese Agota Kristof si rifugia col marito e la figlia a Neuchâtel. Lingua che mai sarà capace di addomesticare e padroneggiare interamente, da qui l’autodefinizione di cui sopra. Il francese sarà anche la lingua del successo internazionale, arrivato con ‘Le grand cahier’, inserito con ‘La prova’ e ‘La terza menzogna’ ne ‘La trilogie’ (Trilogia della città di K), il suo capolavoro letterario.
Agota Kristof (1935-2011) sarà la protagonista dell’incontro in programma alla Casa della Letteratura di Lugano il 21 settembre alle 16.30. Il compito di riportare il pubblico nella scrittura e nello stile di Kristof è affidato a Fabio Pusterla, poeta che a lungo ha trattato l’opera dell’autrice, e a Vera Gheno, pluripremiata sociolinguista, scrittrice e collaboratrice (per vent’anni) dell’Accademia della Crusca. Per Einaudi, Gheno ha pubblicato ‘Potere alle parole’ (2019), ‘Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole’ (2021), ‘Grammanti’ (2024). A inizio incontro, verrà proiettato un breve documento d’archivio Rsi con una intervista alla scrittrice, scomparsa nel 2011 a Neuchâtel (ingresso libero su prenotazione al sito www.casadellaletteratura.ch).