Presentata la stagione 2024/25, con Diego Fasolis saldo nel suo ruolo di direttore artistico. Uno sguardo al programma
Inizia con la proiezione di due brevi estratti in video, la ricca conferenza stampa della prossima stagione dei Barocchisti e del Coro RSI: l’inizio del Vespro di Monteverdi e quello della Passione secondo Matteo di Bach, in due concerti svoltisi nella Cattedrale S. Lorenzo e nella chiesa degli Angioli a Lugano. Questi due capolavori evidenziano i compositori su cui si concentra una parte significativa della programmazione dei prossimi dieci mesi.
L’incontro con i partner privilegiati e la stampa ha offerto l’occasione per svelare il nuovo assetto organizzativo de I Barocchisti. Nonostante le difficoltà e il desiderio di interrompere l’attività emersi negli ultimi anni (“Ho visto il mio padre spirituale, J.S. Bach, che mi ha detto: se vuoi smettere, questo è il momento giusto”), Diego Fasolis (le parole sono le sue) resta saldo nel ruolo di direttore artistico. L’Associazione si proietta verso il futuro con una struttura rinnovata, affidata alla guida esperta del nuovo Presidente, Bernardino Regazzoni, affiancato dalla Vicepresidente e segretaria artistica Lucia Cirillo, dal produttore esecutivo Jurij Meile e dalla responsabile dei progetti e della comunicazione Giulia Prada.
“L’italianità è un concetto fondamentale: per il Barocco è facile, con un mondo musicale che pensava e si esprimeva in italiano”, dice ancora Fasolis. Il fulcro della stagione sarà l’esecuzione di opere di Claudio Monteverdi e Johann Sebastian Bach, ispirate ai principi estetici della prassi esecutiva “informata” sostenuta dal direttore d’orchestra. Tra le opere di Monteverdi spiccano le Litanie della Madonna a sei voci, una selezione di madrigali “contraffatti” (ovvero con testi spirituali) e il monumentale Sesto Libro di Madrigali, pubblicato nel 1614, che include due intensi lamenti a cinque voci e capolavori come i sonetti su testi di Petrarca, oltre a introdurre i versi di Giambattista Marino nel repertorio madrigalistico monteverdiano. Inoltre, verrà rappresentata Il ritorno di Ulisse in patria, una delle tre opere superstiti di Monteverdi, all’interno del prestigioso Festival Monteverdi di Cremona, con la regia di Davide Livermore.
“Fin dagli esordi, le idee erano chiare: esecuzioni storicamente informate, basate su edizioni filologiche”. Le competenze esecutive e interpretative di Diego Fasolis gli hanno conferito una reputazione internazionale di primo piano. Questo ha portato a un nuovo invito al Festival Bach di Lipsia, dove nel giugno 2025 eseguirà opere di Bach insieme a composizioni di Giovanni Battista Pergolesi. Il programma dedicato a Bach include anche altre esibizioni: un recital d’organo di Fasolis per celebrare il 40° anniversario dell’organo della chiesa di San Nicolao a Lugano-Besso, e un concerto con il basso Klaus Mertens, considerato un interprete ideale per le cantate di Bach.
La prossima stagione si adornerà della presenza di illustri ospiti: Luca Pianca e l’ensemble Claudiana, impegnati in madrigali di Marenzio e Monteverdi, il clavicembalista Francesco Cera interprete della Tastiera ben temperata di Bach, e Alessandro Bonato, che si occuperà della direzione del tradizionale concerto spirituale della settimana santa, con il Requiem di Domenico Cimarosa.
Oltre ad altri importanti appuntamenti, da Le Willis, primo titolo delle Villi di Puccini, alla Nona Sinfonia di Beethoven, ciò che rende ancor più preziosa questa stagione è il suo profondo legame con il territorio, un filo d’oro che si intreccia attraverso collaborazioni storiche con istituzioni quali RSI, OSI, LAC e il Conservatorio della Svizzera italiana. Tre gioielli, incastonati in questa forte attenzione al territorio, brilleranno di luce propria: la prima esecuzione di Stabat Mater, nuova composizione del ticinese Ivo Antognini, scritta per il Coro RSI e dedicata alle processioni storiche di Mendrisio (domenica prossima 15 settembre, nella chiesa parrocchiale del “magnifico borgo”), nonché da un doppio appuntamento in Mesolcina e in alta Valle Maggia per due concerti in beneficenza, dove il Coro RSI sarà affiancato dal Coro delle Rocce di Maris Martinetti e la Vos di Nos Sit di Ramona Plozza: a Roveredo, in San Giulio, il 29 novembre, e a Cavergno, S. Antonio da Padova, il primo dicembre.
All’alba della nuova stagione concertistica, I Barocchisti, il Coro RSI e Diego Fasolis si confermano come una delle più rilevanti realtà musicali della Svizzera italiana, affermandosi anche su prestigiosi palcoscenici internazionali (Teatro dal Verme di Milano, Festival Monteverdi di Cremona, Festival Bach di Lipsia). Veri e propri ambasciatori della cultura ticinese nel mondo, riflettono la luminosa visione del loro nuovo Presidente (informazioni dettagliate su www.barocchistiecoro.ch).