Il 17 e 18 giugno la prima edizione del Lugano Happiness Forum
Nelle etiche dell’Antichità è il naturale fine dell’essere umano; trascurata nei secoli successivi per far posto ad altri valori, ritorna importante duraante la Modernità accompagnata da una carica politica, tanto da figurare nella Dichiarazione d’indipendenza americana. E oggi, il concetto di felicità al centro, oltre che di una rinnovata riflessione filosofica, anche di una ricerca scientifica interdisciplinare sulla quale, lunedì 17 e martedì 18, si cercherà di fare il punto nella prima edizione del Lugano Happiness Forum, evento organizzato dal Lee Kum Sheung Center for Health and Happiness della Harvard University di Boston, Fondazione Ibsa per la ricerca scientifica e Città di Lugano, in collaborazione con l’Università della Svizzera italiana e Lac.
Al forum, che si terrà nella Sala 1 del Lac, saranno presenti una ventina di relatori da tutto il mondo, tra cui Julianne Holt-Lunstad della Brigham Young University, Garth Graham Responsabile dell’Healthcare and Public Health presso Google e YouTube, Karen Guggenheim cofondatrice del World Happiness Summit e Julia Hotz, giornalista e scrittrice, esperta di social prescribing, oltre al curatore dell’evento, Vish K. Viswanath, direttore del già citato Lee Kum Sheung Center for Health and Happiness di Harvard.
Il Lugano Happiness Forum si inserisce nel progetto Cultura e salute (culturaesalute.ch) dedicato alle pratiche artistiche e culturali che migliorano il benessere fisico e mentale delle persone. «Gli importanti risultati che stiamo ottenendo con quel progetto ci hanno portato quasi naturalmente a riflettere sulla felicità» ha spiegato Silvia Misiti, direttrice della Fondazione Ibsa. Una parte importante degli effetti positivi che hanno le attività culturali nascono infatti dalla dimensione sociale e, ha continuato Misiti, uno degli aspetti che emerge dagli studi sulla felicità che saranno presentati allo Happiness Forum riguarda proprio il legame tra relazioni sociali e felicità o, se vogliamo metterla al contrario, col fatto che l’opposto della felicità è la solitudine. La felicità potrebbe quindi diventare uno dei temi regolarmente toccati dal progetto Cultura e salute, ha concluso Misiti.
Come accennato, le ricerche scientifiche sulla felicità hanno un approccio multidisciplinare, indagando da varie prospettive un concetto indubbiamente centrale per definire la qualità della vita delle persone ma allo stesso tempo difficile da definire. Sotto la guida di Vish K. Viswanath sono stati identificati alcuni temi specifici da affrontare, aiutati da esperte ed esperti, nelle nove sessioni che compongono il forum. Uno dei temi trasversali riguarda ovviamente il complesso rapporto tra le nuove dinamiche sociali, in larga parte dominate dalle tecnologie digitali, e la felicità. Si cercherà di capire in che misura gli sviluppi scientifici e tecnologici possono migliorare, o al contrario minacciare, la felicità individuale e collettiva. Nel mondo frenetico dei nostri giorni la ricerca della felicità e del benessere sociale è diventata un obiettivo significativo per gli individui, le comunità e i politici. Questa sessione punta a esplorare varie strategie e approcci per incentivare la felicita e migliorare il benessere sociale delle persone e delle società.
Un altro aspetto legato alla dimensione sociale della felicità riguarda il suo profondo legame con l’equità, il che richiede di ampliare lo sguardo prendendo in considerazione anche le strutture e i sistemi sociali affinché tutte le persone abbiano la possibilità di “perseguire la felicità”, per usare le parole della Dichiarazione d’indipendenza americana.
Particolare attenzione, come per le altre iniziative del progetto Cultura e salute, alle iniziative concrete, con sessioni dedicate a esplorare le strategie e buone pratiche – fondate su prove scientifiche – per migliorare il benessere delle persone in vari contesti, tra cui quelli aziendali con una cultura del lavoro positiva. Non mancheranno inoltre momenti incentrati su come trasferire le conoscenze scientifiche sulla felicità e il benessere ai decisori politici.
Il Lugano Happiness Forum ha anche l’ambizione di portare avanti la ricerca: l’evento si concluderà infatti con la presentazione e l’avvio dello Harvard Garmin Happiness Study, un progetto di ricerca che mira a raccogliere misure quotidiane di benessere da oltre diecimila persone, combinando dati su attività quotidiane, metriche di salute, interazioni sociali e ambienti fisici. I dati saranno raccolti passivamente da smartphone e smartwatch su base continua con l’obiettivo di riuscire a misurare il benessere soggettivo identificando le dinamiche, le determinanti e gli effetti a valle del benessere soggettivo nella vita quotidiana.