Culture

A Roma le fotografie ritrovate della svizzera Peggy Kleiber

Al Museo di Roma in Trastevere fino al 15 ottobre, 15mila scatti tra la fine dei Cinquanta e i Novanta

L’Italia, quasi una patria d’adozione
(www.museodiromaintrastevere.it)
31 maggio 2023
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Due valigie mai aperte: all'interno 15mila fotografie scattate tra la fine degli anni 50 e gli anni 90. Ricordi dimenticati nel tempo, scoperti per caso. Quegli scatti, che ritraevano la famiglia e alcuni viaggi fatti in Italia, appartenevano a Peggy Kleiber, fotografa svizzera autodidatta, donna indipendente, colta e sensibile. Dopo la sua morte, nel 2015, la famiglia decide di valorizzare e rendere pubblico questo importante patrimonio rimasto a lungo nascosto. È così che nasce la mostra ‘Peggy Kleiber. Tutti i giorni della vita (fotografie 1959-1992)’ che il Museo di Roma in Trastevere ospita fino al 15 ottobre.

È la prima volta che vengono presentati l'opera e l'archivio dell'artista con l'esposizione di 150 fotografie e una selezione di stampe vintage originali dell'autrice, alcuni album di famiglia e filmati super-8, e un video che ripercorre la riscoperta dei materiali inediti. La mostra, curata da Arianna Catania e Lorenzo Pallini, si divide in due sezioni: una dedicata alla famiglia e l'altra ai viaggi realizzati in Italia, in particolare a Roma dai primi anni 60 ai 90.

La prima sezione ospita le fotografie che Kleiber, nata a Moutier (Be) nel 1940, ha realizzato nel corso di molti anni alla sua famiglia durante celebrazioni, matrimoni e nascite costruendo, pezzo per pezzo, un racconto intimo e denso di emozioni. Nella seconda sezione, dedicata ai viaggi compiuti in tutta Europa, spicca per intensità la grande attenzione dedicata all'Italia, quasi una patria d'elezione per Kleiber. Le foto scattate ritraggono gli strati sociali più marginali e i luoghi più ignoti; a Roma la fotografa fa un viaggio letterario, politico e artistico dal centro storico, percorso negli angoli meno turistici e in orari spesso insoliti, alle periferie più estreme della città, ai margini delle borgate, proprio negli anni in cui scrittori come Pier Paolo Pasolini ne scoprivano le storie.

Le fotografie, tutte scattate con l'inseparabile Leica M3, raccontano sia istanti intimi di vita sia luoghi, atmosfere ed eventi collettivi: l'artista va sempre alla ricerca del sottile e dell'impercettibile, creando fotografie che non sono documenti di un passato perduto, ma tracce di luoghi ancora vivi. Lo dimostrano le immagini dei viaggi in Italia: spinta da curiosità e da istinto artistico, Kleiber da Roma si sposta alla scoperta dell'Italia più nascosta, in particolare in Umbria e in Toscana, innamorandosi dei loro tesori dell'arte, e in Sicilia, altra terra amata, dove stringe legami forti. Qui rincontra Danilo Dolci, già conosciuto in Svizzera, ritraendolo in alcune inedite fotografie durante gli "scioperi al contrario" e al contempo soffermandosi sui volti dei bambini di Partinico.

Si avvicina discretamente alla storia collettiva e a quella più intima: nelle sue morbide immagini in bianco e nero, riesce a mettere tra sé e il soggetto uno spazio vitale che racconta 40 anni di storia del mondo in rapida trasformazione. L'esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzata dalle associazioni Marmorata169 e On Image, con la collaborazione dell'associazione Les photographies de Peggy Kleiber.

Lo scorso anno, una selezione di fotografie di Peggy Kleiber era stata esposta all'Espace culturel Humanit'Art di Ginevra.

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