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Il più tradotto è Gabriel García Márquez

Lo scrittore colombiano (autore di capolavori quali ‘Cent'anni di solitudine’, ‘L'amore ai tempi del colera’) scalza Cervantes, Borges e Vargas Llosa

Gabriel García Márquez (1927-2014)
(Keystone)

Gabriel García Márquez batte Cervantes. L'autore colombiano di ‘Cent'anni di solitudine’ e premio Nobel 1982 è lo scrittore in lingua spagnola più tradotto nel Ventesimo secolo. Seguono in lista la cilena Isabel Allende, l'argentino Jorge Luis Borges, il peruviano Mario Vargas Llosa (premio Nobel 2010) e, in quinta posizione, il genio che ha dato al mondo Don Chisciotte.

La classifica, in cui entrano anche Carlos Ruiz Zafón, Arturo Pérez-Reverte, Luis Sepúlveda, Roberto Bolaño e Javier Marías, è stata creata dall'Istituto Cervantes in una mappa della traduzione mondiale che sarà presentata in un congresso a Cadice.

L'Istituto ha analizzato traduzioni in dieci lingue diverse: arabo, cinese, inglese, francese, tedesco, italiano, giapponese, portoghese, russo e svedese. La data di partenza è stata il 1950, alla luce del boom dei due decenni successivi, quando autori latino-americani come García Márquez, Vargas Llosa, Fuentes e Cortázar cominciarono a essere apprezzati in tutto il mondo.

L'interesse per i singoli autori varia da Paese a Paese, ha scoperto l'Istituto: in Francia il ‘number one’ è il cineasta franco-cileno Alejandro Jodorowsky, mentre l'Italia è l'unico di quelli passati in rassegna che include nella top ten il giallista Manuel Vázquez Montalbán: merito forse di Andrea Camilleri che tenne a battesimo il suo detective, l'Ispettore Montalbano, in omaggio al collega spagnolo.

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