Culture

È morto a 77 anni Ivano Marescotti, attore e regista

Al cinema ha interpretato oltre cinquanta film con registi come Anthony Minghella, Ridley Scott e Roberto Benigni; ha lavorato anche in tv e a teatro

Ivano Marescotti nel 2014
(Wikimedia)

È morto a Ravenna l'attore e regista Ivano Marescotti. Aveva 77 anni. Era da qualche giorno ricoverato all'ospedale civile di Ravenna a causa del peggioramento delle sue condizioni fisiche legate a una grave malattia. Lascia la moglie Erika, che aveva sposato un anno fa, e la figlia Iliade nata dal suo matrimonio precedente.

Lo scorso anno, a febbraio, aveva annunciato la decisione di ritirarsi dalle scene per dedicarsi esclusivamente al ‘Teatro Accademia Marescotti’ a Ravenna. Tra le sue interpretazioni indimenticabili il dottor Randazzo in Johnny Stecchino di Benigni.

Ha lavorato fra gli altri con Leo de Berardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Giorgio Albertazzi, Marco Martinelli. L'esordio al cinema è datato 1989, con una piccola parte nel film ‘La cintura’. Nello stesso anno l'incontro con Silvio Soldini e la partecipazione al film ‘L'aria serena dell'ovest’.

Ha interpretato oltre cinquanta film, lavorando con registi quali Anthony Minghella, Ridley Scott e Roberto Benigni (‘Johnny Stecchino’ e ‘Il mostro’), Marco Risi, Pupi Avati, Marco Tullio Giordana, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati e con Gennaro Nunziante nei film di Checco Zalone. ‘Criminali si diventa’, regia di Luca Trovellesi Cesana e Alessandro Tarabelli è il suo ultimo film. Ha avuto sei candidature al Nastro d'argento, che vinse nel 2004 per l'interpretazione nel cortometraggio ‘Assicurazione sulla vita’ di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani.

Tante le fiction, da ‘La Neve nel bicchiere’ di Florestano Vancini (1984) fino a ‘Màkari’, regia di Michele Soavi (2021), passando per ‘Don Matteo’ e ‘Che Dio ci aiuti’ e tanti altri titoli. Profondamente legato alla sua Romagna, lui che era nato a Bagnacavallo, Marescotti dagli anni 90 ha iniziato un approfondito lavoro di recupero del romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera Dante (‘Dante, un patàca’ ispirato alla ‘Divina Commedia’) e Ariosto (‘Bagnacavàl’, una contaminazione tra il basso romagnolo e l’‘Orlando Furioso’).

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