politica culturale

‘Tagli alla cultura indipendente con effetto boomerang’

Alcune associazioni professionali ticinesi di cinema, musica e arte della scena sono preoccupate delle misure di risparmio decise dal Consiglio di Stato

Le associazioni di categoria sono preoccupate per gli effetti delle misure di risparmio decise dal governo cantonale
(Keystone)
28 febbraio 2023
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Le misure di contenimento della spesa previste dal Consiglio di Stato, fra cui l’attribuzione del Fondo Swisslos a spese previste attualmente da altri conti, preoccupano le associazioni professionali di categoria dei settori cinema, musica e arte della scena.

In una presa di posizione comune, Associazione Film Audiovisivi Ticino, Associazione Svizzera Regia e Sceneggiatura Film, Danse Suisse, Associazione svizzera dei professionisti della danza, Gruppo registi e sceneggiatori indipendenti della Svizzera italiana, Sonart Associazione Svizzera di Musica e t. Professioni dello spettacolo Svizzera esprimono timori circa un "effetto boomerang" di quelle misure di risparmio. "La diminuzione dei fondi destinati al sostegno della produzione culturale indipendente rischia di avere pericolose conseguenze che si tradurranno, nella pratica, in maggiori costi per la spesa pubblica", motivano nella nota stampa. Insieme, le associazioni chiedono, anzi auspicano quindi che l’esecutivo cantonale riveda le decisioni prese.

Se il governo non dovesse tornare sui suoi passi, scrivono ancora, "la cultura indipendente (che a livello cantonale può contare solo su questo tipo di sostegno) è messa in discussione", così come il suo ruolo sociale, che condivide con le numerose associazioni sportive disseminate sul territorio. Una realtà, quella della creazione artistica indipendente, che, rispetto al sistema istituzionale, non può "godere di tutta una serie di tutele a livello salariale e di sicurezza sociale" e opera "in una situazione fortemente esposta e con pochi margini di risparmio", si legge quindi.

Nel testo le associazioni ribadiscono come "nell’illusione di un temporaneo risparmio" si rischi di condizionare ulteriormente un contesto lavorativo precario, andando a reiterare una "frammentazione nella continuità lavorativa e la perdita di posti di lavoro che in breve tempo andranno inevitabilmente a impattare sul sistema sociale cantonale (disoccupazione, assistenza e altre forme di sussidio sociale) con costi ben superiori e ben più prolungati rispetto all’apparente risparmio". Misure che vanificherebbero altresì gli sforzi messi in campo tempestivamente da Confederazione e Cantone per arginare "i danni e mantenere in vita il paesaggio culturale" durante la pandemia.