Culture

Sgarbi: ‘Il logo Bergamo-Brescia è di insolente bruttezza’

Il sottosegretario contro la grafica delle capitali della Cultura: ‘Un particolare di un dipinto di Caravaggio sarebbe stato più rappresentativo’

‘Ci sarà una ragione. Ignota ai creativi. Che si premiano tra di loro’
(Comune di Bergamo)
28 gennaio 2023
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È "un logo d’insolente bruttezza" quello scelto per Bergamo e Brescia capitali italiane della Cultura 2023, secondo il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. "Ho seguito con interesse e passione – spiega Sgarbi in una nota – la preparazione e le proposte per le iniziative di Bergamo e Brescia, capitali italiane della cultura, e verrò presto nella capitale metropolitana che si è creata tra le due città. Ma, davanti a tanto impegno, mi chiedo come sia possibile accettare, offrire alla città, al presidente della Repubblica e al ministro dei beni culturali, un logo di così insolente bruttezza con la deformazione dei numeri e delle lettere, in una fusione non necessaria che violenta anche la grammatica, declinando al singolare i nomi delle due città che rimangono due, distinte e distanti. Sono due capitali di un solo bene universale: la cultura. Ma è ridicolo declinare al singolare: ‘Siamo capitale italiana della cultura’".

Per Sgarbi, "c’è da sperare che chi è consapevole del significato della cultura eviti di usare un logo così povero, banale e poco rappresentativo. La storia – conclude il sottosegretario – ci riserva meraviglie: un particolare di un dipinto di Caravaggio sarebbe stato certamente più rappresentativo. Quella ’B’ deforme, che vale per 3, è inguardabile". E al Comune di Bergamo non le manda a dire: "Un logo non è una lampadina. Un numero non è una lettera. Una lettera è una lettera e un numero è un numero. Ci sarà una ragione. Ignota ai creativi. Che si premiano tra di loro".

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