Radio

Radio Ticino nuova stagione, Vanetti: ‘Poche urla, buona musica’

Squadra che vince non si cambia. L’emittente va ‘a tutto gas’ e per il 25esimo, da lunedì 29 agosto, mette in palio un anno di carburante. Le novità

Margherita Zanatta e Angelo Chiello, conduttori del ‘Marghe & Chiello Show’
28 agosto 2022
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Intrattenimento, tanta musica e poche chiacchiere, attualità regionale e un canale video, Radio Ticino Channel. Formula vincente non si cambia e nemmeno la squadra. Inizia domani la nuova stagione di Radio Ticino, nel 25esimo dalla sua nascita. In marzo era stato Matteo Vanetti a ripercorrere per noi la storia dell’emittente; il direttore è tornato: «Al prodotto complessivo stiamo lavorando parecchio, e lo diciamo con umiltà: ci accompagna un costante incremento che non si deve solo al canale tv, che sicuramente ha aiutato, ma anche all’aver voluto cambiare il modo di fare radio, il suono, l’animazione, lasciando più spazio alla musica e un po’ meno al parlato, riducendo il più possibile la pubblicità, chiaramente in controtendenza con altre radio ma contrastando quel ‘blocco’ dato dal parlato e dalla pubblicità per il quale oggi le radio soffrono un po’. È merito del lavoro di tutti».

Più musica e meno chiacchiere, perché «l’affermazione che chi vuole musica la trova su Spotify è vera solo in parte. In tanti preferiscono ancora farsi guidare dalla radio, che ha una sua direzione, un suo stile. Noi puntiamo a una radio di sottofondo, di compagnia, che non urli e che non parli tutto il tempo, e che passi buona musica. E non è solo questione di novità, ma anche di qualche classico a volte dimenticato, magari con tanto di video».

Il pieno, grazie

Il comunicato dice bene. L’emittente si conferma "a tutto gas", definizione che i dati ufficiali d’ascolto non smentiscono. "A tutto gas" non è termine usato a caso: siccome il 25esimo di Radio Ticino cade nel pieno di una crisi energetica, se proprio una radio deve indire un concorso, e se proprio il concorso deve mettere in palio qualcosa, allora perché non la benzina? Radio Ticino ne mette in palio – da oggi – per un anno intero: «Nello specifico – precisa Vanetti – si parla di 150 franchi al mese di carburante, un po’ più della media di quanto generalmente si spende. L’idea era quella di un premio che potesse interessare, e in questo momento credo che il tema sia interessante».

Tredici ore di diretta al giorno, 7 giorni su 7. Confermata ‘A2 News’, due ore di notizie, interviste, collegamenti e canzoni, il tutto rigorosamente home made e ‘puntellato’ da notiziari flash. Tra le novità: al mattino Radio Ticino si alza prima, e precisamente alle 6 con ‘Rafting’ di Aldo Paolini: «Già prima avevamo dei contenuti, ora vogliamo accogliere prima, e di persona, chi si sveglia presto». Dalle 9, il granitico ‘Marghe&Chiello Show’ condotto da Margherita Zanatta e dal caporedattore Angelo Chiello, foraggiato da interventi speciali aggiuntivi in ambiti di salute, benessere, alimentazione, sessualità, psicologia e società. Cambia la fascia oraria di ‘Mesciap’, curato da Barbara Buracchio e Matteo Vanetti, tra le 12 e le 13. Seguono Riccardo Medri con ‘Ok Zio!’ e, dalle 15, ‘Zoom’ con Roxy, anche in ‘Music Club’, vetrina sugli artisti della Svizzera italiana. Confermato Alex Uboldi nel weekend dalle 9 e Paolo Spalluto, la voce della notte, ogni sera dalle 21. Tra le novità, Giorgio Fieschi a figura intera, nella versione video di ‘Non ho l’età’, ogni domenica alle 13 e alle 20 con i suoi tesori musicali dai Sessanta in poi (ma non troppo in là).

No webcam

A proposito di video: «Per fare una radio – chiude Vanetti – ci sono i software, ci si riesce facilmente; per fare una radiovisione servono videoclip, alcuni difficili da trovare, e una tecnica complicata. Il primo anno è servito a far funzionare Radio Ticino Channel e consolidarla; ora stiamo migliorando il prodotto nei minimi dettagli, luci, inquadrature. Continuiamo a fare la radio, ma quel che si vede in tv non è l’effetto della webcam fissa su uno studio radiofonico. E nemmeno, a chi ascolta la radio, sembra di ascoltare una televisione senza video. Il riscontro nella Svizzera italofona, e non solo, ci motiva».

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