Culture

Houellebecq, a settembre esce ‘Interventi’

Usciti su riviste e giornali francesi, sono testi e colloqui, inediti in Italia, nello stile corrosivo e controcorrente dello scrittore francese

Michel Houellebecq
(Keystone)

Si apre con ‘Jacques Prévert è un imbecille’ e si chiude con ‘Il caso Vincent Lambert non sarebbe dovuto accadere’, la raccolta di scritti e corrosive riflessioni di Michel Houellebecq, ‘Interventi’, che sarà in libreria il 6 settembre per La nave di Teseo. Pubblicato nella collana i Fari, con la traduzione di Sergio Arecco, il libro non ha ancora una copertina definitiva. Usciti su riviste e giornali francesi, sono testi e colloqui, inediti in Italia, nello stile corrosivo e controcorrente di Houellebecq.

L’autore di ‘Le particelle elementari’, ‘Sottomissione’ e ‘Annientare’ ci racconta, come ha fatto nei suoi libri, il mondo in cui viviamo, ci parla delle letture e visioni che lo raccontano, interviene sulla tecnologia e il conformismo che scandiscono le nostre vite. Con il suo sguardo di osservatore implacabile, lo scrittore e poeta riesce a mettere in moto pensieri che riguardano tutti noi anche attraverso le occasioni più imprevedibili, contingenti e personali. "Anche se non voglio essere ‘un artista impegnato’, ho cercato in questi testi di persuadere i miei lettori della validità dei miei punti di vista, qualche volta sul piano politico, ma più spesso su diversi ‘temi sociali’ e sul dibattito letterario. Con questo libro non prometto assolutamente di smettere di pensare, ma almeno di smetterla di comunicare i miei pensieri e le mie opinioni, tranne in eventuali casi di grave emergenza morale. Ho cercato di classificare questi ‘interventi’ in ordine cronologico, per quanto ricordassi delle date. L’esistenza almeno apparente del tempo è sempre stata una grande fonte di fastidio per me; ma ci siamo abituati a vedere le cose in questi termini. Per questa volta, quindi, mi adatto" spiega Houellebecq.

Nel libro di quasi 500 pagine si parla di ‘Emmanuel Carrère e il problema del bene’, di ‘Donald Trump è un buon presidente’, in uno scritto apparso su "Harper’s Magazine" nel gennaio 2019, e di Neil Young con le sue magnifiche canzoni e il suo percorso musicale che ha qualcosa di maniaco-depressivo. Tra i colloqui quello con lo scrittore e giornalista francese Christian Authier. Ci sono anche un elogio del cinema muto, ‘La questione pedofilia’, ‘Un rimedio alla spossatezza dell’essere’. In ‘Ho letto per tutta la vita’, Houellebecq rivela che a dieci anni si è ritrovato a leggere ‘Graziella’ di Alphonse de Lamartine e in ‘Sono normale. Scrittore normale’ ricorda la sua prima raccolta di poesie ‘La ricerca della felicità’ e il premio Tristan Tzara.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE