Il colosso dello streaming perde per la prima volta utenti. Per questo trimestre atteso un calo di due milioni di abbonati.
Netflix esplora la possibilità di un abbonamento a basso prezzo con della pubblicità per evitare un fuga di abbonati e attirarne dei nuovi. Lo riporta il quotidiano Wall Street Journal, sottolineando come l’apertura all’ipotesi rappresenti una svolta per il colosso della televisione in streaming che, fin dal suo lancio, si è proposto come paradiso senza pubblicità.
Dopo anni di crescita sfrenata che ha scosso e costretto Hollywood a cambiare, Netflix si ferma. Il colosso della tv in streaming ha perso 200mila abbonati nei primi tre mesi dell’anno, e prevede di perderne altri due milioni nel trimestre in corso.
L’annuncio shock affonda i titoli di Netflix a Wall Street, dove nelle contrattazioni after hours arriva a perdere il 24% complice anche ricavi e utile sotto le attese.
Netflix spiega la prima perdita di abbonati dal 2011 con l’aumento della concorrenza, l’adozione lenta della banda larga e delle smart tv, la condivisione delle password e fattori macroeconomici come l’aumento dell’inflazione e l’invasione dell’Ucraina. Con la guerra infatti la società ha sospeso il suo servizio in Russia con la conseguente perdita di 700mila abbonamenti. Netflix ha perso anche 600mila abbonamenti negli Stati Uniti e in Canada a causa del recente aumento dei prezzi, mentre aumenti sono stati registrati in Giappone e in India.
La crescita dei ricavi è "rallentata significativamente", afferma Netflix ammettendo che il balzo degli abbonati durante il Covid ha lasciato immaginare che il rallentamento del 2021 fosse dovuto solo alla fine dei lockdown. Netflix comunque non è l’unico servizio di streaming a incontrare difficoltà. Disney+ sta valutando l’introduzione di un abbonamento a prezzi più contenuti e con la pubblicità per attirare nuovi abbonati.
Con il calo del primo trimestre Netflix conta ora su un totale di 221,6 milioni di abbonati rispetto ai 221,8 milioni dei tre mesi precedenti.