Culture

Il 2022 di Nostradamus: cannibali, caldo letale, robot coscienti

Analizzando alcune profezie del veggente francese del XVI secolo riferite all’anno in arrivo, il Covid sembra essere il minore dei mali

29 dicembre 2021
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Nel 2022 la pandemia potrebbe essere, per il genere umano, l’ultimo dei problemi. Almeno a dar retta a Michel de Nôtre-Dame, meglio noto come Nostradamus, il medico, astrologo e veggente francese che nel 1555 mise per iscritto le sue profezie nelle “Centurie” in quartine dai versi oscuri ed enigmatici nei quali si prevedevano disastri e catastrofi di varia natura. Previsioni che in genere, per il loro testo contorto, si sono spesso prestate a interpretazioni che sembrano supportarne la veridicità, tutte comunque a posteriori: d’altronde, a prendere un fatto già avvenuto e cercare i versi delle Profezie che sembrano predirlo siamo un po’ bravi tutti. L’unica previsione riferita a una data certa, quella di una presunta grande persecuzione religiosa che sarebbe avvenuta nel 1792, si è rivelata, neanche a dirlo, totalmente sbagliata.

Dunque, almeno secondo chi, come il New York Post e altri media, ha provato a leggere fra le righe nebulose di Nostradamus, nel 2022 dovremmo preoccuparci di ben altro che il Covid, dato che la quartina n. 75 della seconda Centuria, infatti, ci preannuncia direttamente il cannibalismo, a seguito di un’inflazione esagerata: “Così alto sarà del grano il prezzo/che l’uomo dell’uomo sarà Antropofago”. Su come, perché, e in che modo tale spaventoso aumento dei prezzi si verificherebbe e quale sia il passaggio che conduce l’essere umano ad addentare, novello Conte Ugolino (o Luis Suarez per i calciofili), il braccio del vicino anziché una pagnotta, è tuttora mistero.

Il veggente francese, poi, sembrava già in chiaro, nel 1555, su quali saranno le conseguenze estreme del riscaldamento climatico, con il Sole che sarà così caldo da trasformare il mare (l’Egeo, specificatamente), in una immensa casseruola per i pesci: “Per il calore solitario del mare, di Negroponte (l’isola greca di Eubea o il Mar Nero ndr) il pesce mezzo cotto”. E ancora: “Al quarantesimo grado climatico/Alla fine del Cancro (agosto ndr) molto grande secchezza:/Pesci in mare, fiume, lago bolliti frenetici, Béarn, Bigorre [territori del Sud della Francia ndr] in difficoltà per fuoco dal cielo”. E poi il gran finale: “Per quarant’anni l’arcobaleno non si vedrà/Per quarant’anni si vedrà ogni giorno./La terra secca diventerà più arida,/e ci saranno grandi inondazioni quando si vedrà”.

Non andrà bene neanche dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica, con l’avverarsi di uno dei peggiori incubi concepiti dal mondo della fantascienza: lo sviluppo di una vera e propria “coscienza” da parte delle intelligenze artificiali. “La Luna nel pieno della notte sopra l’alta montagna,/Il nuovo saggio dal cervello solitario lo vede:/Dai suoi discepoli invitato ad essere immortale,/Gli occhi a sud. Mani in seno, corpi nel fuoco” sono i versi che sembrerebbero predire l’avvento di una civiltà dei robot. Sarà per colpa, ironia della sorte, di un virus come nella serie animata “Ergo Proxy”? (In fondo i giapponesi son sempre stati avanti…).

Infine, Nostradamus sembra essere sul pezzo anche dal punto di vista economico-finanziario, con alcuni versi che sembrerebbero alludere, forse, a un crescente peso assunto dalle criptovalute, o a una disastrosa crisi del sistema bancario e dei soldi “virtuali”: “Le copie d’oro e d’argento gonfiate / Che dopo il furto nel lago furono gettate / Alla scoperta che tutto è esaurito e dissipato dal debito / Tutti gli scritti e le obbligazioni saranno spazzati via”.

Eventi ineluttabili, quelli predetti da Nostradamus? O semplicemente interpretazioni a posteriori indotte dalla situazione attuale? Chissà. Nel dubbio, quasi quasi, rivalutiamo il 2021…

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