Covid e Cultura

Sì alla Legge Covid-19: ‘La Taskforce Culture è soddisfatta’

Alla fiducia popolare segua, da parte del Parlamento, l’estensione delle misure di compensazione e lo scudo protettivo a sostegno del settore culturale

‘Operatori e imprese culturali avranno da affrontare un inverno tutt’altro che facile’
28 novembre 2021
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“Il rinnovato Sì alla Legge Covid-19 dimostra che la popolazione continua a sostenere l’insieme di disposizioni in essa contenute. La fiducia della popolazione verso gli strumenti di compensazione per i settori più duramente colpiti – che per altro non erano contestati – è altrettanto importante”. Si apre così il comunicato della Taskforce Culture seguito all’esito delle urne, relativamente a un Sì al quale, in vista del progressivo acuirsi della crisi pandemica, vengono auspicati l’estensione da parte del Parlamento, durante la sua sessione invernale, delle misure di compensazione e lo scudo protettivo a sostegno del settore culturale, mantenendoli invariati nella forma. Nell’esito del voto, la Taskforce Culture vede confermata la sua convinzione che “i dispositivi di compensazione e sostegno previsti dalla legge continuino a essere indispensabili e riscuotano un alto consenso presso la popolazione”. Ora tocca al Parlamento deliberare una proroga.

Per la Taskforce l’attuale legge Covid-19 funziona, e così gli strumenti finanziari offerti a sostegno dei settori più fortemente colpiti. “Il che – prosegue lo scritto – non significa un aggravio in termini economici, dato che la loro sospensione comporterebbe, ad esempio, costi aggiuntivi per il fondo di disoccupazione e i sussidi sociali, né si tratta di un pozzo senza fondo: il limite di credito per quest’anno non è stato raggiunto, e naturalmente i sostegni sarebbero concessi solo dove si riscontrasse un bisogno reale e comprovato”. Laddove il settore culturale dovesse tornare alla normalità in tempi più rapidi del previsto, “calerebbe anche il numero delle richieste presentate e/o approvate”. Prolungare le misure di compensazione e lo scudo protettivo significa quindi “in primis garantire quella sicurezza finanziaria di cui si ha urgente bisogno e dare al settore culturale fiducia nel futuro”.

La situazione, per la Taskforce, resta estremamente instabile: guardando solo ai paesi vicini, “operatori e imprese culturali avranno da affrontare un inverno tutt’altro che facile e ancora molto lontano dalla normalità”: l’erogazione d’indennità e i sostegni vanno dunque al di là del rispetto della volontà popolare, già ampiamente giustificati da una situazione epidemiologica odierna che indica chiaramente la necessità di non farli decadere alla fine dell’anno.

Per finire, il Certificato Covid: “Permette lo svolgimento e la partecipazione agli eventi nella massima sicurezza possibile e consente agli operatori culturali di viaggiare. Finché verrà mantenuta la certificazione obbligatoria per partecipare alle manifestazioni, i costi per i test dovrebbero tornare a essere a carico della Confederazione e dei Cantoni”, chiude la Taskforce.

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