Culture

‘L’inguaribile’ vivacità di narrazione e di stile

Un marito, una moglie, due figlie, una separazione, un club per scambisti, una morte sospetta: Tommaso Soldini si diverte e diverte con il suo romanzo

8 maggio 2021
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In partenza parrebbe una normalissima vicenda, con un marito, due figlie, Veronica e Ifigenìa, e una moglie, Gemma, che decide di liberarsi del marito, il giornalista Michele Incassa. Ne derivano trattative di divorzio e conseguenti pratiche di ormai tristemente normale amministrazione. Però la faccenda non è così semplice, è anzi in sè complessa ... E poi si introduce un’altra storia, che coinvolge Michele (Miché) per il suo lavoro e cioè la figura sinistra del neonazista Roby Ratter, con i suoi loschissimi affari da cronaca nera, e la presenza della di lui moglie Penelope. E non mancano certo altre faccende e personaggi, come Giorgia o Ismaela, nei loro rapporti con il protagonista. Ma soprattutto eccoci al riapparire di Gemma in un club per scambisti, il Petite Princesse, dove lo stesso Michele si infila con ulteriori vicende, più o meno surreali.

Ma Tommaso Soldini, nel romanzo ‘L’inguaribile’ (Marcos y Marcos, p.320), va ben oltre i fatti che si intrecciano (datati negli anni 2024 e 2025), e si muove secondo varie linee interne. Introduce, intanto, regolarmente, una densissima serie di dettagli narrativi, di situazioni concrete che allargano la pagina e le storie con estro insolito (c’è persino un match di boxe…) e capacità di condurre in direzioni ulteriori la sua trama, rendendola articolatissima e centrifuga. E sul piano della scrittura imposta una dimensione che si potrebbe ancora definire sperimentale, a volte spezzando la linearità della frase (della parola stessa), oppure abolendo le iniziali dei luoghi citati (Ondra, Enezia, Endrisio, Rovenza, Amargue), altre volte ancora (spessissimo) collocando come note a piè di pagina spiegazioni o commenti relativi alla narrazione stessa.

Diciamo, insomma, che a prevalere è una vivacità intellettuale, di narrazione e di stile, che rende il percorso inquieto e insieme brillante, imprevedibile e utilmente ricco di continui scarti o sovrapposizioni, che fanno di ‘L’inguaribile’ un testo di eccentrica originalità. A volte bizzarra, ma non gratuita, con tratti, se vogliamo, barocchi e comunque molto lontani dalle tendenze a un certo conformismo di comodo di non poca narrativa contemporanea.

Il lettore avrà poi modo di scegliere, nell’ampio ventaglio di circostanze proposte, le zone a lui più congeniali o che sapranno coinvolgerlo, fermo restando che l’identità dei vari personaggi in risalto appare nitida ma opportunamente sfaccettata, in un contesto di sensibile attenzione a tanti aspetti, anche involontariamente comici, del nostro tempo.

Poeta e saggista, oltre che narratore, Soldini, nella sua fantasia sbrigliata si diverte e diverte, pur senza nulla concedere al lettore per facilitarlo banalmente. E soprattutto sa bene che la scrittura narrativa non si fonda essenzialmente sul gioco della trama (che pure c’è, nell’Inguaribile), ma sulla combinazione assortita delle visioni che attraversano la mente dello scrittore arrivando poi sulla pagina e in questo creando una forma di comunicazione per nostra fortuna non superficiale.

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