Culture

Helbling, Sociale: 'Teleferiche più sicure di un teatro?'

Il teatro bellinzonese e il suo direttore prendono atto delle nuove disposizioni federali. E l'ultimo post su facebook la dice tutta...

Gianfranco Helbling (Keystone)
11 dicembre 2020
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Revocata anche la Zona 30. Il Sociale che su quel limite – 30 stava per trenta persone – ci aveva ricostruito, se non il futuro, almeno il presente, si arrende alle nuove disposizioni federali come ogni altra attività culturale. E il suo direttore Gianfranco Helbling, nelle ultime disposizioni federali, riesce anche a vederci del buono: «Ben venga che si faccia chiarezza. Da una prospettiva di programmazione o riprogrammazione, andare avanti settimana per settimana rischiava di essere complicato». Dove la chiarezza è il termine delle nuove disposizioni, 21 gennaio 2021. «È vero che di mezzo c’è un periodo in cui avremmo avuto pochi spettacoli, per cui la cosa ci sconvolge relativamente. Speriamo solo di avere chiarezza sul dopo con un po’ di anticipo».

Detto ciò: «Rimane l’amarezza di quanto sia facile andare a toccare la cultura quando l’impressione è che in altri ambiti sia più facile ottenere deroghe, eccezioni o addirittura non avere troppe limitazioni come in sostanza succede negli impianti di sci». Spiegato in centimetri quadrati: «Come una teleferica occupata per 2/3 della sua capienza possa essere più sicura di un teatro con 50 persone che applica un rigoroso piano di protezione, questo ancora non l’ho capito. Per non parlare di certe file nelle stazioni sciistiche, sotto gli occhi di tutti, viste in questi giorni». La spiegazione, in questo senso, potrebbe stare anche nella storia di un popolo: «È vero che intorno turismo di montagna s’intrecciano da un lato interessi economici, dall’altro forse una nostalgia di noi svizzeri verso un mondo puro, il mito della montagna, il buon alpigiano, tutte cose che abbiamo nel profondo, e cioè non chiudi la montagna agli svizzeri come non chiudi il mare agli italiani d’estate. Posso capirlo. Credo, però, che in quel settore ci sia una lobby che lavora anche sui miti, sull’identità nazionale, e che riesce a ottenere risultati che altre lobby non sono in grado di ottenere».

Il prossimo appuntamento del Teatro Sociale non cambia, perché già per sua natura ‘sicuro’: «Il 14 gennaio è già programmato in streaming ‘Le parole della pandemia’ di Flavio Stroppini. Magari c’inventeremo qualche altra cosa». La conclusione è un virgolettato che viene dalla pagina Facebook del Teatro Sociale, dov'è postata una delle proposte di allestimento proposte da Alice De Bortoli e Denise Carnini per la produzione ‘Tell’ del sopraccitato Stroppini, andata in scena nel 2019. Si tratta di una scenografia con una pista di sci accanto a un aeroporto: “Per finire – scrive il teatro – si decise di realizzare la scenografia con una pista d’atterraggio. Avessimo realizzato la pista da sci, oggi potremmo rimanere aperti quasi senza restrizioni».

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