Teatro

Dickinson, Maillart, Marturano: 'Straordinaria tu!'

È il nuovo spettacolo di Stefania Mariani. La prima al Monte Verità questa sera è sold out. Da rivedere ad Ascona e Lugano a novembre e dicembre. L'intervista.

Stefania Mariani (www.stagephotography.com)
15 ottobre 2020
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Scriviamo della prima di un sold-out, quello di questa sera ad Ascona nella Sala Balint al Monte Verità. Quello di ‘Straordinaria tu!’, il nuovo lavoro al femminile (ma nion proprio del tutto) di Stefania Mariani, che porta in scena tre donne straordinarie: Emily Dickinson (1830-1886, poetessa statunitense); Ella Maillart (1903-1997, scrittrice, fotografa, velista, hockeista su prato svizzera) e Filomena Marturano (prima metà del secolo scorso, non esattamente databile in quanto donna di fantasia partorita dalla fervida immaginazione di Eduardo De Filippo. Non per questo meno straordinaria). Stefania Mariani le porta in scena tra poche ore e in scena le riporterà giovedì 19 e venerdì 20 novembre al Teatro del Gatto di Ascona per la Rassegna Over60 (prenotazione necessaria: +41 91 792 21 21, info@ilgatto.ch), e venerdì 15 e sabato 16 gennaio 2021 al Teatro Foce di Lugano, per la Rassegna Home (prenotazione su www.biglietteria.ch). «Abbiamo scelto queste tre figure – racconta Stefania Mariani a laRegione – innanzitutto perché ci piacciono». Che non è poco. Sorride Stefania, e il plurale della scelta è riferito a Laura Mella, con la quale lo spettacolo è stato scritto. «Il fatto che queste tre donne abbiamo una biografia completamente diversa l’una dall’altra ci incuriosiva. E poi il filo che le lega, l’aver saputo tutte e tre rompere gli schemi, andare controcorrente nei vari modelli di società in cui si trovavano».

Due donne e un personaggio

Detto papale papale, nella vita artistica di Stefania Mariani, Emily Dickinson occupa un posto a sé: «Mi sento di definirla una compagna di viaggio, perché ho fatto su di lei il mio lavoro di diploma all’Accademia Dimitri. E questo spettacolo per me è anche un ritorno alla poesia, così importante per me nel lavoro teatrale degli ultimi anni», come testimoniato dal progetto ‘Poetica-mente Cuore’ di StagePhotography, realtà artistica nata nel 2002 con sede ad Ascona il cui nucleo è formato dalla stessa Mariani con Michele Montalbetti. Passando a Ella Maillart: «È rimasta in un cassetto per tredici anni, quando avevo letto tutti i suoi testi, ero stata nei suoi luoghi, a Chandolin, senza però riuscire a trovare una forma». E Filomena Marturano, invece: «L’avevo messa in scena insieme a ‘Medea’ in un monologo, quando avevo ventisei anni. M’interessava ritrovarla ora, vent’anni dopo, con un’altra maturità, con l’esperienza di essere madre». Il personaggio creato da Eduardo De Filippo, in una delle commedie più internazionalmente note del grande attore e drammaturgo napoletano, ha ‘funzioni’ aggiuntive: «Intanto, oltre a essere un personaggio di fantasia a fianco di due donne realmente esistite, Filomena Marturano è stata ‘scritta’ da un uomo. E in più c’è anche lo stimolo a capire come poter narrare la sua storia a teatro, trasformando l’opera in un contesto che non ha esattamente la scrittura della commedia di Eduardo». L’ordine di uscita è quello annunciato: Dickinson, Maillart, Marturano. Come sono portate in scena? «Sul palcoscenico diventano personaggi accanto a un’attrice che si trasforma spostando oggetti, pochi e che hanno un aggancio con le relative biografie. Abbiamo scelto di presentarle una dopo l’altra. Sebbene non parlino tra di loro, c’è un dialogo, non immediatamente percepibile e che spero si possa percepire».

'Oltre l'essere donna'

‘Straordinaria Tu!’ è spettacolo che, nonostante l’evidente connotazione al femminile del titolo, vuole andare – è dichiarato – oltre l’essere donna: «Dietro, in effetti, non c’è il pensiero “Parliamo alle donne, siamo noi le straordinarie!”. No. Non che non lo siamo (ride, ndr) ma l’attenzione che ci siamo prefissate io e Laura è stata quella di evitare quelle circostanze in cui, come donna parli, male degli uomini. Prendendo come esempio Filomena Marturano, è proprio Eduardo, in quest’ottica, che la riscatta e soprattutto apre gli occhi al personaggio maschile, Domenico Soriano, che alla fine sceglie». Concetto che sul palco avrà la sua forma visiva più appropriata. ‘Straordinaria tu!’ ha anche un intento di fondo in più: «Porto in scena il bisogno come artista di semplificare in questo momento complesso, di portare un lavoro per la gente in cui, in un modo o nell’altro, il pubblico possa tornare a casa con piccole prospettive diverse. A partire dal fatto che possiamo davvero essere straordinari, magari non partendo necessariamente sette mesi in viaggio tra l’India e l’Asia come fece Maillart, ma anche solo ricordandoci del particolare. Trovo che tutte e tre le donne consegnino caratteri e colori dell’essere umano molto attuali. Emily Dickinson è la solitudine, il contatto con la natura, il bisogno di ritirarsi, lei maestra della consapevolezza di sé senza aver seguito alcun corso di mindfullness (ride, ndr). Ella Maiilart è l’idea dell’avventura, dello scrivere per viaggiare. A lei affidiamo parole molto dirette. Avrà novant’anni nello spettacolo, è lo sguardo di un anziano che ha vissuto, strenua sostenitrice del superamento di ostacoli spesso solo mentali». Insieme alla grande forza di Filomena Marturano, un complessivo «desiderio di dare un segnale sugli impulsi e sulle prospettive, che non sono mai univoci» (info@stagephotograph.com, www.stagephotography.com).

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