Culture

‘Bellingcat’, quel collettivo di volontari che scova la verità

Domani al Forum di Bellinzona (17.45) il documentario sulla nuova frontiera del giornalismo d'inchiesta con il Festival Diritti Umani

Bellingcat
14 ottobre 2020
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Un collettivo di “cittadini giornalisti” che rende possibile un'informazione di qualità, fuori dal “mainstream”, che sfrutta gli anfratti della rete per andare a cogliere elementi in grado di far nuova luce sugli eventi. Questa straordinaria realtà viene raccontata in “Bellingcat, truth in a post-truth World” (88', di Hans Pool, sottotitolato in italiano), documentario che ha vinto l'Emmy Award nel 2019 e che viene presentato domani, giovedì, al Cinema Forum di Bellinzona nella seconda giornata del Festival Diritti Umani di Lugano, quest'anno dislocato anche a Locarno, Mendrisio e appunto Bellinzona per ampliare il raggio d'azione della rassegna.

“Bellingcat”, proposto dunque al Forum in collaborazione con l'Associazione per l'aiuto medico al Centro America (Amca), viene proiettato alle 17.45. Sarà preceduto dalla consegna del Premio giornalistico Carla Agustoni e seguito da un approfondimento con il giornalista della Regione Lorenzo Erroi e con Roberto Antonini, giornalista Rsi. Sempre al Forum, alle 20.45, viene presentato un altro documentario di grande interesse: “Kombinat”, di Gabriel Tejedor (75', Svizzera-Russia, v.o. russa, st. italiano): racconta la danza come via di fuga dalla quotidianità lavorativa in un'acciaieria di Magnitogorsk (Russia). Il tema "diritto alla salute o diritto al lavoro?” verrà affrontato dopo la proiezione con un dibattito al quale interverranno Daniela Degiovanni (oncologa), Oscar Acciari (giornalista Rsi) e lo stesso Erroi.

All'Iride di Lugano focus su Haifa e sulla Tunisia d'oggi

Naturalmente il Festival è anche a Lugano: al Cinema Iride, domani alle 16, merita attenzione “The Pageant”, di Eytan Ipeker (F, Tur, Israele, 85', sottotitolato in italiano), film che indaga le condizioni in una casa di riposo di Haifa per i sopravvissuti all'Olocausto, dove manca il sostegno finanziario israeliano e bisogna basarsi su quello di privati e altre istituzioni, fra cui l'Ambasciata Cristiana Internazionale di Gerusalemme. Alle 17.45, ancora all'Iride, verrà invece proiettato “Un Fils”, di Mehdi M. Barsaoui (96', Tunisia-Francia, vo. francese e arabo, st. in italiano). Il film, premiato a Venezia e presentato in collaborazione con il Festival Film e Forum sui Diritti Umani di Ginevra, racconta di una famiglia tunisina il cui figlio viene accidentalmente ferito in un'imboscata; da lì inizia un calvario poiché Aziz ha bisogno di un trapianto di fegato. In sala il regista del film con la giornalista Francesca Mannocchi.

Per la sicurezza di tutti, nelle sale le mascherine saranno obbligatorie. Ulteriori informazioni su www.festivaldirittiumani.ch.

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