Culture

'Maestra e icona': Rossana Rossanda per Franco Cavalli

Il ricordo della giornalista, scrittrice e co-fondatrice del Manifesto, morta nella notte a Roma, nelle parole del fondatore del Forum Alternativo.

'Una perdita enorme' (Ti-Press)
20 settembre 2020
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“Con Rossana Rossanda perdiamo anche un’amica”. Si apre con queste parole il ricordo del Forum Alternativo della giornalista, scrittrice, co-fondatrice del Manifesto scomparsa nella notte a Roma all’età di 96 anni. E così prosegue: “Con lei scompare una grande figura storica della Sinistra, amata e rispettata internazionalmente”. Il movimento ricorda “un’icona del femminismo, una colonna del marxismo critico, un emblema della sinistra anti-capitalista, un personaggio di grande spicco del mondo giornalistico e culturale”. E soprattutto “una cara amica, che ci ha seguiti con simpatia sin dall’inizio, collaborando con i nostri ‘Quaderni’, finché le forze l’hanno sorretta”.

Quelli del Forum la ricorderanno nel prossimo Quaderno, “meglio di quanto possiamo fare ora, presi dall’emozione del distacco e della perdita irreparabile”. Nel frattempo, un ricordo personale della giornalista e scrittrice è concesso a laRegione dal fondatore, Franco Cavalli. «Ho conosciuto tutti i padri e le madri fondatori e fondatrici del Manifesto – esordisce l’oncologo – e Rossana è stata una delle ultime, conosciuta attraverso Luciana Castellina e Valentino Parlato, anche perché lei viveva per lunghi periodi di tempo a Parigi, quindi nelle occasioni in cui io mi recavo a Roma a incontrare gli altri non avevo mai molte chance di poterla vedere. La frequentazione personale è iniziata una decina di anni fa, ma ho avuto modo di seguirla molto da vicino in occasione del suo ricovero alla Clinica Hildebrand di Brissago, quei sei-sette mesi in cui il nostro contatto è stato molto stretto. Ci saremmo dovuti incontrare un paio di settimane fa, ma per questioni mie familiari non mi è stato possibile. Proprio questa mattina stavo organizzando un viaggio a Roma, ed è arrivata la notizia».

Collante e stimolo

Già prima di conoscerla, ma soprattutto dovo averla conosciuta, Rossana Rossanda è stata per Cavalli «un’icona, certamente, ma anche una maestra. Una donna di un’enorme statura intellettuale, culturale cui ho sempre cercato di tendere, di riferirmi nel modo di pensare. Durante gli anni di piombo è stata una delle poche persone veramente in grado di analizzare la situazione, lucidamente». Critica e autocritica, «non per niente identificabile come il collante e insieme lo stimolo che ha portato il gruppo del Manifesto a diventare realtà. Credo che, a fianco della brillantezza della scrittura di Pintor, sia stata la sua, forse un po’ più complicata nella sua scrittura, la voce più critica già a partire dal ’56, dai tempi di Budapest, sempre più diretta nei confronti dell’Unione Sovietica, per diventare criticissima e infine farsi espellere dal Pc.

Quella postfazione

Sempre a livello personale, Cavalli porta con sé «il ricordo di una donna intellettualmente e moralmente severa», in generale e con un aggancio puntuale legato a ‘Curare le persone e la società’, il Franco Cavalli che in conversazione con Giulia Fretta ripercorre la sua vita medica e politica, nel volume edito nel 2013 da Casagrande, arricchito dalle testimonianze di Dick Marty e della stessa Rossanda: «In quel libro, Rossana ha curato per me una postfazione. E ricordo che non era stata affatto tenera (ride, ndr). In quell’occasione, ma anche in concomitanza di altri nostri incontri, mi aveva tacciato di essere non sufficientemente femminista, di non tenere nella dovuta considerazione questo aspetto. E quindi, pur essendo il suo impegno per quella pubblicazione limitato alla sola postfazione, aveva preteso da noi che alcuni concetti presenti in quel libro fossero riscritti. Per dirla in breve, era una che non faceva sconti a nessuno. Agli altri e nemmeno a se stessa».

Il complimento

Il rapporto Cavalli-Rossanda include anche altri momenti «emotivamente importanti», come gli interventi letterari per i ‘Quaderni’: «Da subito Rossana si è interessata a questa nostra idea di Forum Alternativo, e ha scritto sulle pagine della nostra rivista con la forza che da sempre le è stata riconosciuta. E ci seguiva spesso. Un giorno ebbe a dirmi: “A me piacerebbe che in Italia fossero capaci di fare un ‘Quaderno’ così”. Ecco, conoscendola come una persona molto severa, come ho detto, quelle sue parole formano il complimento più bello che io abbia mai ricevuto». Per concludere: «La perdita di Rossana Rossanda è semplicemente enorme. Anche per il suo essere depositaria di una conoscenza profonda e molto dettagliata della storia dell’Unione Sovietica, insieme al suo compagno Karol (Karol Kewes, scomparso nel 2014, ndr), che fu grande storico di Trockij. Rossana è stata anche una delle poche, tra uomini e donne, ad aver saputo tener testa a Palmiro Togliatti nell’analisi lucida e senza fraintendimenti della società del tempo».

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