Radio e tv

Parità di genere alla Rsi: 'C'è ancora molto da fare'

Presentati ieri alla Corsi i risultati del monitoraggio Supsi. In tv, meno conduzioni femminili, più ospiti del gentil sesso. Canetta: 'Introdotte misure'.

Ancora lontani dal 50:50 (Keystone)
1 settembre 2020
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Sono stati presentati ieri i risultati del secondo monitoraggio dedicato alla rappresentanza di genere nell’offerta di programma Rsi, curato dalla Supsi e coordinato dalla dott.ssa Amalia Mirante, al Comitato del Consiglio regionale e al Consiglio del Pubblico della Corsi, nell’ottica del raggiungimento dell’obiettivo Ssr 50:50 tra donne e uomini tanto nella conduzione che tra gli ospiti di tutti i suoi programmi.

Il monitoraggio ha preso in considerazione 120 programmi radio e tv per un totale di 3’916 puntate diffuse tra ottobre e dicembre 2019. Non sono stati considerati l’offerta online, i programmi d’acquisto (fiction e serie tv) e, nell’ambito dell’informazione, fanno stato soltanto le conduzioni, non i singoli servizi).

I risultati

Le conduzioni femminili sono state 1'710 (35.3%), quelle maschili 3'128 (64.7%). Percentuali simili anche nel rapporto tra ospiti femminili e maschili all’interno dei programmi: 36.6% contro 63.4%. In televisione, rispetto ai risultati del 2017, si registra una lieve diminuzione delle conduzioni femminili, al 40,3% (-3.7%). Aumenta per contro sensibilmente la presenza di ospiti femminili, dal 25.9% al 35.4% (+ 9.5%).

In radio, le conduzioni al femminile sono il 33.6%, in lieve flessione (0.8 punti) rispetto al 2017. Si segnala invece un leggero aumento della presenza di donne in trasmissione: dal 34.7% del 2017 al 37.1% del 2019 (+ 2.6%). Quanto alle singole Reti, importante l’aumento di presenze al femminile - tanto in conduzione (33%, + 5.6%) che tra gli ospiti (40%, + 5.9%) - a Rete Due. Rete Tre peggiora invece la rappresentanza femminile al proprio interno: in conduzione si attesta al 28.4% (-9.4 % rispetto al rilevamento precedente) e in ambito ospiti donna al 31.8% (-6,5%).

Maurizio Canetta: ‘C’è ancora molto da fare’

“È un punto di partenza – commenta Maurizio Canetta, Direttore Rsi – ma per raggiungere una più solida rappresentanza di genere, in grado di rispecchiare meglio la situazione e i numeri del nostro Paese - c’è ancora molto da fare. Il Comitato direttivo Rsi ha pertanto deciso di introdurre ulteriori misure in grado di portare, nella nostra offerta, ad una più equilibrata rappresentanza di genere e, all’interno dell’Azienda, a una maggiore consapevolezza sui temi della diversità e dell’inclusione”.

E le misure sono le seguenti:

  • Inclusione della promozione della diversità, non solo di genere, tra gli obiettivi di tutto il personale Responsabile delle redazioni.
  • Coinvolgimento ancora più attivo delle istituzioni e delle associazioni professionali e di categoria della Svizzera italiana per ampliare il ventaglio di interlocutrici ed esperte.
  • Introduzione di un monitoraggio mensile dei dati che verrà messo a disposizione delle e dei responsabili di tutte le redazioni.
  • Rafforzamento dell’offerta formativa nel campo della comunicazione che già da vari anni RSI propone nell’ambito del progetto Donne e Media.

Il monitoraggio sulla rappresentanza di genere alla RSI da parte della SUPSI proseguirà anche nel 2021.

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