Musica

‘Gente simpatica’, Sebalter dal cantautore al consumatore

È libero l’album imprigionato per Covid. Al Paù-Lessi manca il pubblico: quale migliore occasione per andarlo a trovare di persona (consegne a domicilio...).

All'anagrafe Sebastiano Paù-Lessi
22 maggio 2020
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Sembra una vita fa, ma a pensarci bene era solo marzo. Un terzo album pronto e già mezzo lanciato da un singolo che portava lo stesso titolo; un concerto raddoppiato perché tutti, il 14 marzo, dentro il Sociale non ci sarebbero stati; poi le prime notizie che quell’influenza non sarebbe stata solo un’influenza, la cultura in freezer, i concerti annullati e l’album rimesso nei cartoni in attesa che tutto passi. Tutto non è passato, ma per Sebalter è il momento di lanciare ‘Gente simpatica’, svolta italiana di chi ci aveva abituati anglosassone. Una rinascita nei giorni della lenta (e temuta) ripresa. La nuova normalità, come la chiama qualcuno. «Sì, rinascita è il termine corretto» replica il Paù-Lessi. Rinascita in tutti i sensi. Per l’angolo del gossip, il lettore sappia che è nata Caterina, primogenita che arriva a dare «un senso di umanità e di bellezza nel mezzo di questo momento un po’ fragile».

Chiuso l’angolo del gossip, la musica. «Sono rimasto nel dubbio fino a fine aprile sulla data di lancio. Mi sono detto che l’album era pronto, era già stato bloccato una volta. Capiti quel che capiti, mi sono detto, ho voglia di condividere quello che ho fatto». Ha fatto dirette, video con la sua band, è stato nei live Instagram di altri artisti svizzeri, ma a Sebalter manca il contatto con il pubblico. «Tutto piacevolissimo, sì, ma è un surrogato che va bene soltanto se limitato nel tempo. Mi manca il palco, mi manca il contatto con la gente». Gli manca così tanto, il pubblico, che almeno nella Svizzera italiana il cd di ‘Gente simpatica’ il cantautore lo porta a casa di chi glielo ordina. In prima persona. Dal cantautore al consumatore. «È l’occasione per un saluto, sempre a debita distanza. In questo momento, lo considero il mio tour». Impegnativo? «Forse sì, ma il tempo in questo momento non mi manca. Prendere l’auto e portare il cd in giro per il Cantone è fattibile e non vedo l’ora di cominciare».

Tra Parigi e Monte Carasso

La svolta in italiano, si diceva. «Se devo individuare un elemento scatenante – racconta Seba – lo vedo in quello che è successo tre anni fa, e cioè l’incarico ricevuto dai premi svizzeri alla stampa per una canzone in lingua italiana». Nasceva in quell’occasione ‘Un cuore a metà’ e Sebalter riscopriva quella scrittura in italiano già praticata da adolescente. Altri elementi scatenanti: «La musica italiana stessa, che sono tornato ad ascoltare dopo tanti anni di influenze inglesi». Da una parte, quindi, «i Pinguini Tattici Nucleari, tanto per fare un nome, scoperti tre anni fa e che fino a Sanremo in pochi conoscevano»; dall’altra, «non ho più trovato nella musica inglese emozioni o stimoli particolari». In mezzo, «l’avere scritto per altri artisti in occasione di camp organizzati da editori o case discografiche. Durante uno di questi, in Spagna, ho conosciuto un duo francese, due patiti di musica italiana con i quali mi sono trovato molto bene».

‘Gente simpatica’ è stato registrato tra Parigi e Monte Carasso. Parigi perché il co-produttore dell’album è il parigino Martin Chourrout, conosciuto in Spagna; Monte Carasso perché la produzione delle voci l’ha curata Fabio Martino, il Mago di The Vad Vuc. E la svolta, in verità, non è solo linguistica: «È il primo album scritto con una tastiera davanti. I primi due sono stati scritti con la chitarra. Due anni fa ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte, strumento che non conoscevo. Sono nate strutture che non avrei mai potuto creare con una chitarra».

Al terzo album del Paù-Lessi, per entrare nel merito, siamo convinti di aver trovato il degno successore di ‘Hunter of stars’, 2014, l’apriscatole di Sebalter (dove la scatola è la carriera musicale) nel glorioso 2014 del suo figurone a Eurosong. Il successore si chiama ‘Corrono i baci corrono’, combinazione assai ben riuscita di drum&bass, synth londinesi e quel minimo di celtico nel riff che riporta al cacciatore di stelle. Sarà il nuovo singolo, con video annesso: «L’ho scritta, come la maggior parte delle canzoni dell'album, subito dopo il concerto con l’Osi al Lac (cfr. laRegione del 21.02.2019)». A parità di riuscita, vicino a ‘Corrono i baci corrono’ sta una bella e riflessiva ‘Tempo perso’, cui l’autore sembra tenere più di ogni altra cosa su quest’album: «Viene da una ballata che stava diventando un po’ troppo mentale. Era una mattina di marzo e ho pensato di liberarla da qualsiasi vincolo». E sul testo: «Trovo che abbia un valore anche il tempo perso, che si parli di relazioni sentimentali o che si voglia portare il concetto altrove. L’importante è che non sia stato tempo anonimo e apatico». Poco importa, quindi, che si tratti di “tradire le aspettative o portarle due passi più in là”, tanto per citare (suonano alla porta: sarà Sebalter che porta il disco? Dall’alba di oggi, nel podcast della ‘Regione’ ascoltabile su www.laregione.ch/generidiconforto, c’è la risposta…).

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