Cinema

Malgrado la bufera, Woody Allen campione d'incassi settimanale

Complici le sale riaperte in Corea del Sud, e benché affossato dalle polemiche, 'A rainy day in New York' batte Disney, horror e pellicole generazionali

17 maggio 2020
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A Rainy Day in New York’, l’ultimo film di Woody Allen, stroncato dalla critica e dal suo stesso cast, è campione di incassi globale di questa settimana grazie alla riapertura delle sale in Corea del Sud, che sembra essersi messa alle spalle l’emergenza Covid-19. Allen – 300mila dollari di introiti – ha fatto meglio di ‘Onward’ della Disney ( 17 mila in Norvegia) e di ‘La Belle Epoque’ (35 mila in Australia), mentre negli Usa l’horror ‘The Wretched’ ne ha incassati 69 mila al debutto del primo maggio nei drive-in.

Sconfessato dal cast – attori e attrici del cast avevano espresso rincrescimento per aver lavorato con il regista, devolvendo somme di denaro in beneficenza – il film del regista americano (fresco di autobiografia) scontava l’onda d’urto delle presunte molestie subite dalla figlia adottiva Dylan Farrow, accuse dalle quali è stato prosciolto da ben due giurie. Scaricato da Amazon, ‘A Rainy Day in New York’ non è mai uscito negli Stati Uniti, ma è stato visto in Francia, Italia, Spagna, Messico, Russia e Svizzera, incassando un totale di 21 milioni di dollari. Nel frattempo, il regista ha completato le riprese di ‘Rifkin's Festival’, commedia romantica con Gina Gershon, Wallace Shawn e Christoph Waltz, ambientata in Spagna.

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