Culture

Il silenzio del progresso

Presentata la stagione dei Musei di Ascona, in attesa dell’incontro di agosto tra Jawlensky e Werefkin

Alexej Jawlensky, ‘Testa mistica: Meditazione’, 1918
7 marzo 2020
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Il primo impatto, salendo al primo piano del Museo comunale d’arte moderna di Ascona, non è con le opere di Hans Arp, Italo Valenti, Hans Richter o Marianne Werefkin – bensì con quelle, dei collage realizzati con vecchi contenitori per le uova, degli allievi della pentaclasse inclusiva di Ronco sopra Ascona: nella loro essenzialità, una suggestiva ripresa delle opere di Valenti esposte nelle altre sale. In fondo non ci potrebbe essere presentazione migliore, per la nuova stagione dei musei di Ascona presentata ieri e incentrata sulla valorizzazione del patrimonio artistico (da intendersi quindi in senso ampio) del territorio. Perché se certo il piatto forte della stagione espositiva 2020 sarà, questa estate, l’arrivo della mostra dedicata ad Alexej Jawlensky e Marianne Werefkin – di cui diremo meglio più sotto –, l’antipasto con cui sabato riapriranno i musei comunali non è comunque da poco.

Al primo piano, superate come detto le opere del laboratorio didattico della pentaclasse, troviamo infatti ‘I maestri del silenzio’, ovvero i già citati Arp, Valenti, Richter cui si aggiungono Julius Bissier e Ben Nicholson. Tutti artisti attivi tra Ascona e Locarno negli anni Cinquanta e Sessanta, qui presentati con i loro linguaggi astratti che la direttrice del museo Mara Follini ha ricondotto, appunto, al silenzio. A queste opere si contrappone l’urlo di ‘Il vincitore’ di Marianne Werefkin, dipinto del 1929 intorno al quale ruota l’esposizione che troviamo al piano superiore e che si regge tutta sulla disarmonia tra uomo e natura portata dall’industrializzazione e dalla tecnica, con un’idealizzazione della vita contadina che possiamo scorrere nelle intense tele della pittrice espressionista che, al di là dell’attualità o inattualità del messaggio, incantano l’occhio con i loro colori.

A questa esposizione dal titolo battagliero – ‘Un grido d’allarme contro il progresso!’ – seguirà, ad agosto, il più calmo ‘Compagni di vita’, l’esposizione più importante in calendario che come accennato riunisce i due artisti Alexej Jawlensky e Marianne Werefkin. Un percorso attraverso un centinaio di opere dei due artisti, dai lavori ancora realisti in Russia a quelli sempre più espressionisti della maturità a Monaco fino a quelle tarde, con la scelta astratta di Jawlensky a Wiesbaden e quella più visionaria di Werefkin ad Ascona. La mostra è appunto il frutto di una collaborazione dei musei di Ascona con la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco e il Museum Wiesbaden.

Infine, a novembre il Museo comunale ospiterà un omaggio all’artista ticinese Rolando Raggenbass, a settant’anni dalla nascita e a quindici dalla morte, facendo il punto sui risultati della ricerca iniziata una decina d’anni fa grazie alla costituzione di un comitato scientifico di esperti.

San Materno e Casa Serodine

Uno sguardo veloce alle altre sedi dei musei comunali di Ascona. Il Castello di San Materno ospita le opere della Fondazione Kurt e Barbara Alten, avremo fino a maggio ‘La collezione in fiore’ che come il titolo suggerisce ha come tema centrale nature morte e soggetti floreali, tra cui quelli di Emil Nolde, Klaus Fussmann e i grandi acquerelli floreali di Karl Schmidt-Rottluff. A giugno, invece, troverà spazio una mostra sull’artista tedesco originario di Brema Fritz Overbeck, conosciuto soprattutto per avere fatto parte della comunità degli artisti di Worpswede, nata alla fine dell’Ottocento contro progresso e industrializzazione.

La stagione del Castello San Materno si chiuderà con un omaggio alla danzatrice “sacra” Charlotte Bara con fotografie, dipinti, disegni, schizzi lettere, manifesti, locandine, diari provenienti dal ricco fondo dell’artista conservato ad Ascona. Senza dimenticare le altre opere, sempre della Fondazione, che illustrano un excursus dell’arte tedesca dalla fine dell’Ottocento all’inizio degli anni Trenta del Novecento, da Max Liebermann a Lovis Corinth al Blaue Reiter. Infine, Casa Serodine dove, a maggio, si inaugurerà la mostra ‘Pietro Beretta bricoleur dell’anima’ dedicata a questo curioso artista cresciuto ad Ascona. Informazioni sulle mostre sul www.museoascona.ch.

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