Culture

Immersi nel libro di Trickster-p

L’installazione teatrale ‘Book is a Book is a Book’, trasposizione di quanto ogni lettore vive leggendo un libro, al Lac dall’11 al 15 marzo

Un libro è un libro è un libro
22 febbraio 2020
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Quelle della compagnia Trickster-p sono sempre conferenze stampa di passaggio: se per i due creatori Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl è la conclusione di una spesso lunga – in questo caso due anni – fase di riflessione ed elaborazione che finalmente si concretizza in un’installazione teatrale, per chi li ascolta è invece la premessa, e un po’ una promessa, di qualcosa che ancora non c’è. Da tempo il teatro di Tricksterp ha infatti rinunciato a dei performer per creare dei congegni scenici, degli spazi teatrali che lo spettatore/fruitore è chiamato a vivere, diventando per certi versi l’attore che manca alla sempre ben studiata drammaturgia dello spettacolo-installazione.

Questo parlando in generale dei lavori di Trickster-p, perché, appunto, del nuovo ‘Book is a Book is a Book’ – frutto della residenza artistica della compagnia al Lac – si è visto solo il suggestivo manifesto e uno schema dei leggii che da mercoledì 11 a domenica 15 marzo saranno posti nel TeatroStudio del Lac (e poi in tournée a Coira, Milano, Magdeburgo e altre città ancora). Come ha spiegato Cristina Galbiati, la drammaturgia è incentrata sulle associazioni dello spettatore e quindi intimamente personale: comprensibile che non si possa né voglia anticipare cosa accade. Se non, genericamente, che lo spettatore si ritroverà, in gruppo, in una sorta di sala di lettura, guidato da una voce narrante a immergersi nel libro. Una sorta di trasposizione teatrale di quello che, tutto sommato, ogni lettore vive quando legge un libro, questo oggetto che per sua natura ci permette di essere altrove, di viaggiare nel tempo e nello spazio. Quella che oggi conosciamo come “esperienza immersiva”.

Ma non si tratterà di una “lettura aumentata” con elementi multimediali: certo avremo un accompagnamento sonoro (opera di Zeno Gabaglio), ma – sempre come ha spiegato Cristina Galbiati – si è voluta mantenere la fisicità del libro, la sua natura per certi versi antiquata, di oggetto poco tecnologico che necessita della mano dello spettatore per essere sfogliato e diventare oggetto scenico. Prenotazione raccomandata.

Info: www.luganolac.ch.

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