Culture

Il corpo dell’attore nell’autunno di Agorà Teatro

Artefice di un mondo evocato, richiamato, immaginato e creato: da oggi a Magliaso una riflessione che si chiuderà il 14 dicembre

‘Zanna Bianca della natura selvaggia’
9 novembre 2019
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‘L’attore e la sua forza evocativa’ è il trait d’union della rassegna ‘Autunno a teatro 2019’. Da oggi al 14 dicembre, l’Agorà Teatro di Magliaso propone una riflessione sulla valenza del corpo dell’attore sulla scena, nel suo divenire artefice di un mondo evocato, richiamato, immaginato e creato. Si comincia stasera alle 20.30 con ‘Zanna Bianca della natura selvaggia’ di Francesco Nicolini, liberamente ispirato ai romanzi e alla vita avventurosa di Jack London co-diretto da Nicolini e Luigi D’Elia, quest’ultimo anche in scena. Nello spettacolo, vincitore di un Eolo Awards 2019 e del Festebà 2019, racconta il percorso di vita di un cucciolo di lupo, dall’uscita dalla tana e attraverso l’esperienza della vita, della morte, della notte e dell’uomo.

Sabato 19 novembre alle 20.30 sarà la volta di ‘Piovesse sempre così’, concerto di Giua, accompagnata dai chitarristi Pietro Guarracino e Vieri Sturlini, conosciuti nella tournée di ‘Quello che non ho’ con Neri Marcorè, dedicata alle canzoni di De André. La cantautrice genovese proporrà in versione unplugged alcuni brani dal nuovo disco che dà il titolo al concerto, ne recupererà altri dai dischi precedenti e proporrà un omaggio a De André. Domenica 8 dicembre alle 17, ‘Barbaunta e il grande drago’ (una produzione Agorà Teatro, con Olimpia De Girolamo), spettacolo dedicato ai bambini nato dalla penna di un bimbo di dieci anni, Andrea Vitali, cresciuto all’Agorà Teatro e che insieme ad altri coetanei ha partecipato negli anni al laboratorio di scrittura dedicato ai più piccoli. Quel racconto, metafora sulle paure e sui sogni di un marinaio, grazie alla madre e al regista Claudio Orlandini è ora una pièce teatrale.

L’autunno di Agorà si chiude sabato 14 dicembre alle 20.30 con ‘Antropolaroid’, di e con Tindaro Granata, una serie di scatti di storie tramandate dai nonni che diventano spunto poetico per un racconto popolare. L’opera ha ricevuto il Premio della giuria popolare della Borsa Teatrale Anna Pancirolli, il Premio ‘Anct’ dell’Associazione Nazionale dei Critici (nel 2011), il Premio Fersen in qualità di ‘Attore creativo’ (nel 2012); a Granata è andato pure il Premio Mariangela Melato 2013, nella sua prima edizione, come attore emergente.

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