Culture

'Fit', una 28esima edizione contro 'Violenza e potere'

Il Festival internazionale del teatro e della scena contemporanea ricorda Vania Luraschi e presenta il programma: si parte venerdÌ 27 settembre

‘Imitation of life’ di Kornél Mundruczó
7 settembre 2019
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E adesso che è il lupo, simbolo di ferocia, a gridare ‘all’uomo all’uomo!’, lasciando la pianura per riparare sulle vette, la metafora è servita. Un esemplare tra le rovine è l’immagine ufficiale del 28esimo Festival internazionale del teatro e della scena contemporanea (o Fit Festival), il cui tema è ‘Violenza e potere’, dai massimi ai minimi sistemi, dagli interi popoli ai singoli. «Inizio a curare la programmazione quando finisco la precedente – spiega la direttrice artistica Paola Tripoli – e mai avrei pensato che il tema potesse diventare così attuale. Nazionalismi, antidemocrazia, un’ecatombe alla quale cerchiamo di dare risposte non con una somma di spettacoli, ma con un discorso».

Il ricordo di Vania Luraschi, spentasi a luglio, ha aperto il racconto di tutti durante la conferenza stampa di presentazione, dal capodicastero Cultura Roberto Badaracco al direttore Divisione attività culturali Luigi Maria Di Corato («Lei avrebbe apprezzato il tema») a Carmelo Rifici, direttore artistico di LuganoInScena.

Sedici spettacoli, diciotto repliche, quattro film, eventi collaterali, incontri con gli artisti, laboratori e molto altro. Anticipato il 24 e 25 settembre al ‘Foce’ da ‘Girovago alias il mio viaggio’, l’omaggio ‘tout public’ a Verne di Sacha Trapletti (sezione ‘Young & Kids’), il Fit apre venerdì 27 al Teatrostudio con il duo Cuocolo&Bosetti su testo del Premio Nobel Alice Munro. Tra le proposte, spiccano il thriller teatrale dell’attore e cinematografo libanese Rabih Mroué, che di sabato 28 porta sotto i riflettori il tema dell’arruolamento degli islamisti; ci sono il teatro-documentario del collettivo Rimini Protokoll sulla Cuba della rivoluzione e quella odierna (domenica 29) e il documentario vero e proprio, ‘The Congo tribunal’ di Milo Rau (lunedì 30), e ‘Teatro de guerra’ di Lola Arias (primo ottobre); attraverso la danza, che ha il nome di Yasmine Hugonnet (sempre il primo ottobre), si va all’autobiografico ‘Attempt on dying’ di Boris Nikitin (al Foce mercoledì 2), fino all’attesissimo e pluripremiato ‘Imitation of life’ dell’ungherese Kornél Mundruczó (giovedì 3).

Si chiude di domenica 6 con ‘Cine’, acclamato ‘road movie’ sulla Spagna franchista (in scena anche cinque bimbi ticinesi). Da segnalare, venerdì 4, sezione ‘Young & Kids’, ‘Io Pinocchio’, il parallelismo tra il deficit cognitivo di Daniele Zanella, autore del testo, e il desiderio di essere ‘normale’ che è pure del burattino. E, alla biglietteria del Lac, il ‘Biglietto sospeso’, una scatola che raccoglierà donazioni convertite poi in biglietti del Fit, da donare a chi non se li può permettere

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