Culture

Al bando a Torino l'editore di estrema destra: 'Ci sarò comunque'

Francesco Polacchi dopo la decisione di città e regione di estrometterlo dal Salone del libro annuncia di far causa.

9 maggio 2019
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Una "scelta di campo": Città di Torino e Regione Piemonte definiscono così la decisione di tenere fuori dal Salone del Libro Altaforte, la casa editrice vicina a Casapound, per "tutelare la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento della manifestazione". Dopo giorni di polemiche, divisioni e defezioni, sale dunque la tensione alla vigilia dell'inaugurazione della buchmesse. "E' una richiesta assurda. Faremo causa e la vinceremo", afferma Francesco Polacchi, esponente del partito di estrema destra e editore di Altaforte che oggi la Procura di Torino ha indagato per apologia del fascismo. Quando il Lingotto aprirà i battenti per l'inaugurazione della 32esima edizione della kermesse, Altaforte non ci sarà. Di fronte alla decisione della Città e della Regione, che del Salone del Libro sono soci, gli organizzatori annunciano infatti per bocca di Silvio Viale l'intenzione di "adeguarsi".

Chi ci sarà è invece Halina Birenbaum, 90 anni, sopravvissuta ad Auschwitz. "Le lasceremo la parola", annunciano la sindaca Chiara Appendino e il governatore Sergio Chiamparino, al termine di una lunga giornata di trattative. E' stata proprio la poetessa polacca, 90 anni, oggi residente in Israele, a spingere le istituzioni all'esclusione. "Era inimmaginabile avere una testimone della storia come lei fuori dal Salone e Alforte dentro...", dice la prima cittadina di fronte alla possibilità che la scrittrice tenesse la sua lezione agli studenti davanti ai cancelli del Salone. "Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio - spiega Chiamparino - per trovare una mediazione, ma non è stato possibile, e io aggiungo comprensibilmente, per cui abbiamo preso l'unica decisione in linea con la trazione e i valori di Torino e del Piemonte".

"Alle 10 sarò al Salone del Libro di Torino per ribadire che la logica di Altaforte non si piega al pensiero unico". Lo annuncia su Facebook Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound, esclusa dalla kermesse culturale. "Se avete a cuore la libertà d'espressione - aggiunge - vi aspetto. I libri non devono conoscere censura". Martedì scorso Regione Piemonte e Comune di Torino hanno presentato un esposto contro Polacchi e la procura ha aperto una inchiesta per apologia di fascismo.


 

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