Visitabile fino a domani la mostra ai Grappoli di Sessa dedicata alla Bolex, realizzata in collaborazione con l'Università di Losanna
Chiude domani un'interessante mostra sul cinema ai Grappoli di Sessa 'Bolex: una cinepresa svizzera dal formato mondiale'. Una mostra per conoscere la storia di un marchio registrato il 25 ottobre 1927 da Yakov Bogopolsky, un ebreo ucraino divenuto in seguito a Ginevra Jacques Bolsey e da Charles Haccius. Un'occasione che permette un viaggio nell’evoluzione dell’idea cinematografica in pellicola, che vive ancora, come nicchia, nel nostro mondo di immagini digitali.
Il materiale esposto, creato dall'Università di Lausanna in collaborazione con la Cinémathèque Svizzera, era in parte stato esposto alle Giornate Svizzere del Cinema a Soletta, ma la mostra integrale, composta dagli ottanta oggetti Bolex Paillard – in gran parte provenienti dalla collezione di Rolf Leuenberger, che rappresentano la quasi totalità di quanto prodotto dalla casa svizzera di Sainte-Croix – sono per la prima volta esposti qui in Ticino, presentati dall’Amateur film atelier "afa-sessa.ch" e dal Cine Museo 65, per dare risalto al cinema amatoriale e anche alla precisione meccanica svizzera che ha reso possibile la loro produzione.
Nel corso del programma vengono proiettate diverse opere riprese con la leggendaria cinepresa 16mm, a cavallo tra gli anni 1928 e 2016. Una cinepresa amata anche da Steven Spielberg e da altri registi, compreso Wim Wenders, per la sua duttilità, e David Lynch, Jonas Mekas, Terry Gilliam, Will Vinton, Maya Deren, e Spike Lee hanno tutti iniziato la loro carriera girando con la famosa Paillard-Bolex.