Culture

Povera splendida martoriata Genova

Tullio Solenghi scrive della sua città, 'ferita per l'ennesima volta'. In esclusiva per laRegione

(© www.tulliosolenghi.com)
20 agosto 2018
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La mia povera Genova è stata crudelmente ferita per l’ennesima volta. Prima tre alluvioni devastanti, la prima nel 1970 mi vedeva studente insieme a tanti altri volontari affondare nel fango coi nostri stivali per offrire il nostro aiuto, le ultime due le ho seguite da lontano col cuore straziato, in mezzo il dramma del G8 che mise la città a ferro e fuoco con l’incresciosa appendice delle vicende della Diaz. E ora forse la pagina più tragica, quella del crollo di un ponte che quando venne costruito fu l’orgoglio della nostra città spesso dimenticata. Ci sentivamo come Brooklyn per l’ardita progettazione di quell’opera...

In ognuno di questi tragici eventi non ci si venga a parlare di Fatalità, purtroppo c’è sempre la responsabilità dell’uomo, con la sua incapacità, con la sua miopia, con l’inadeguatezza delle istituzioni, le prime che dovrebbero essere garanti della sicurezza del cittadino.
Oggi ho il cuore straziato pensando a quel piccolo Samuele che stava andando al mare col suo secchiello e la paletta, ho il cuore ancora più straziato perché ho un nipotino che si chiama Samuele e che anche lui è passato su quel ponte. Oggi vorrei che la nostra legittimissima rabbia fosse zittita dal silenzio per queste povere vittime; verrà poi il tempo di farla esplodere, verranno i discorsi delle responsabilità, verrà l’accertamento dei colpevoli.
Oggi però il silenzio deve essere il nostro modo di sentirci vicini a Samuele e a quelle altre 40 vittime innocenti. Vorrei un’altra cosa, che d’ora in poi Genova venisse ricordata non solo come la città dei cantautori, come è giusto che sia, o la città degli attori di cui anch’io faccio parte, ma vorrei che venisse ricordata anche come la città dei Vigili del Fuoco e dei volontari che con la loro meravigliosa abnegazione ogni volta riescono a farci risollevare il capo.

È soprattutto grazie a loro che io mi sento orgoglioso di essere nato in questa mia povera splendida martoriata Genova.

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