Ticino7

Bienno, l’artigianato in mostra

È stato dichiarato uno dei borghi più belli d’Italia, un luogo d’altri tempi dove (ri)scoprire il valore delle cose fatte a mano.

18 agosto 2018
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Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

Cammino nella via incastonata tra vecchie case calpestando ciottoli plasmati da centinaia d’anni di storia. È uno stretto corridoio illuminato solo dal fuoco che brucia dentro le lanterne appese sugli edifici del paese. Stasera sono tutte illuminate. Sento in lontananza il vociferare di gente che si è radunata dentro un locale al pianterreno di un’abitazione. 

Mi avvicino e vengo raggiunta dall’odore di pelle. Un conciatore sta lavorando sotto gli occhi vigili di alcuni osservatori e risponde alle loro domande continuando concentrato la sua attività. Vado avanti attirata da un rumore più forte che proviene dal fondo di una scalinata. Rumore d’acqua e di pietra. È un mulino funzionante che macina il mais. Dentro l’edificio su cui si muove la ruota spinta dal riale, alcuni bambini salgono su una scala di legno per osservare dall’alto la pesta in azione che trasforma i chicchi in farina. 

«Andiamo in piazza, tra poco iniziano gli spettacoli», dice qualcuno. E d’istinto li seguo anch’io. Sorpassiamo uno dei punti di ristoro dove i visitatori si stanno gustando la cena. Porzioni di ravioli caserecci e di strinù – una salamella arrostita servita in mezzo a una pagnotta – ci passano accanto. Da piazza Santa Maria giungono note di musica dal vivo e per l’occasione mi fermo in un cortile lì vicino a salutare Lucio. Sta intrecciando le strope, dei vimini di salice che andranno a formare un cestino. Lo si può trovare all’opera qui quasi tutto l’anno. Non vale lo stesso per la maggior parte degli altri artigiani che partecipano alla Mostra mercato di Bienno, una fiera dell’artigiano all’aperto che si svolge ogni anno durante l’ultima settimana di agosto in questo Comune bresciano della Valle Camonica elencato tra i Borghi più belli d’Italia. Un evento che è sinonimo di trasformazione: immaginate un villaggio tranquillo con poco più di 5mila abitanti che per 9 giorni all’anno accoglie nel centro storico – per lo più in garage e cantine svuotate per l’occasione – una manifestazione che nel 2017 ha accolto il numero record di 240mila visitatori.

Il borgo degli artisti

Bienno è una realtà formata da contrasti. Situato tra le aspre cime dell’Adamello e le dolci rive del Lago d’Iseo, questo luogo può essere tanto genuino grazie ancora alla forte presenza del settore primario, quanto creativo grazie al progetto «Borgo degli Artisti». Ogni anno il Comune apre infatti un bando di concorso rivolto ad artigiani, artisti e creativi che desiderino risiedere e realizzare qui le loro opere per un periodo – che può durare da alcune settimane ad alcuni mesi – mettendo a disposizione un alloggio e un luogo dove lavorare. Chi si aggiudica un posto è tenuto ad aprire le porte dell’atelier in modo da mostrare al pubblico la propria «bottega d’artista» in attività: una sorta di museo a cielo aperto in mutamento su tutto l’arco dell’anno. I vincitori potranno inoltre esporre gratuitamente alla Mostra mercato accanto a loro colleghi provenienti da tutt’Italia e non solo. Oltre a mostrare pubblicamente il proprio lavoro, in cambio di alloggio e atelier, al termine del soggiorno gli artisti o artigiani lasciano inoltre in regalo alla collettività una loro opera con l’obiettivo di arricchire il patrimonio culturale della regione.

Segni e sassi

Bienno è anche il borgo dei magli, con una forte tradizione basata sulla lavorazione del ferro. E proprio in una fucina (Parada) durante l’edizione numero 28 della fiera (18–26 agosto) verrà allestito uno spazio dedicato al gemellaggio tra Valle Camonica e Basilicata: la prima conosciuta come Valle dei Segni per le migliaia di iscrizioni rupestri visibili ancora oggi, e la seconda per il fascino dei Sassi di Matera. Due patrimoni Unesco che insieme mostreranno al pubblico i propri artigiani e prodotti, con concerti ed eventi a tema. Tutto il resto della Mostra Mercato sarà un tripudio di quadri, mobili, prodotti culinari, gioielli, cosmetici ecc. con la presenza di centinaia di espositori. Difficile non portarsi a casa qualcosa, in particolare l’esperienza di un viaggio nel tempo e nella passione di chi condivide qui la propria arte. Se non materiale, è possibile portare via anche un ricordo fotografico. Il 2018 segna infatti la settima edizione del concorso fotografico «Ritmi e rapsodie» a cui tutti i visitatori possono partecipare. Per chi invece è più social, è stato lanciato un contest su Instagram con l’hashtag #biennoinmostra2018: impossibile trovare un borgo medievale più moderno di così!

Sette cose da vedere
  1. Cristo Re
    Non è come quello di Rio de Janeiro, ma
    è altrettanto impressionante. Poco dopo l’inizio della strada che porta a Breno inizia la ripida salita per il colle che ospita una statua in oro zecchino alta 8 metri. Sul Colle della Maddalena è presente anche un omonimo santuario.
  2. Andar per tresendei
    Il miglior modo per visitare il Borgo, durante la fiera e non, è perdersi tra gli stretti vicoli ricavati tra le abitazioni del centro storico. I tresendei sono dei passaggi spesso troppo angusti per il transito delle auto. Meglio lasciarla in un parcheggio pubblico prima di avventurarsi alla scoperta di piazzette e cortili.
  3. Mulino e magli
    La polenta è protagonista di molte tavole.  Lo testimonia il viavai di clienti che tutti i giorni frequentano il mulino del paese, risalente
    al Quattrocento e ancora funzionante, nonché dotato di una parte museale. Assieme alla Fucina Museo, forma il nucleo principale del Museo etnografico del ferro, delle arti e delle tradizioni popolari.
  4. La Valle dei segni
    A pochi chilometri da Bienno si trovano importanti incisioni rupestri che hanno permesso a questa regione di ottenere il primo riconoscimento Unesco d’Italia. Il momento migliore per l’osservazione? Di notte, in occasione di speciali aperture serali in uno
    degli otto parchi archeologici.
  5. Casonsei e spongada
    I camuni sanno prendere per la gola con specialità genuine e tante lavorazioni fatte in casa. Imperdibili i tipici casoncelli, dei ravioli ripieni la cui ricetta varia di famiglia in famiglia. Come dessert la semplicità della spongada,
    un panino dolce ricoperto di zucchero semolato, vi saprà conquistare.
  6. Sulle due ruote
    Situato a metà strada tra il lago d’Iseo e il passo del Tonale, Bienno è un ottimo punto di partenza per escursioni in bicicletta. La Valle Camonica ospita infatti un tratto di quasi 90 chilometri della Ciclovia del fiume Oglio, che si snoda lungo vie secondarie e qualche tratto sterrato.
  7. Boario Terme
    Dopo tanta esplorazione, un po’ di relax non guasta. A meno di 15 km da Bienno si trovano le Terme di Boario, la cui acqua minerale viene imbottigliata e bevuta in tutta Italia. Uno stabilimento dove la modernità si fonde con la tradizione: le prime cure risalgono a 150 anni fa.
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