Ticino7

Sardegna, l’incanto delle dune di sabbia

Nella Costa Verde alla scoperta di una grande tradizione mineraria,
oggi abbandonata. Quando il turismo diventa un’esperienza 
sensoriale

I resti di un'industria mineraria oggi scomparsa
11 agosto 2018
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Pubblichiamo un contributo apparso su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il fine settimana.

“Una calma distesa d’acqua, di un bel grigio lucente, e attorno la perfezione delle dune… Mentre la sabbia le sembrò una crema spalmata ovunque, di colore identico a quello del cappuccino con la panna”. È, questa, una fotografia scattata dal giornalista e scrittore Gianpaolo Pansa riferita a un luogo incantato, misterioso e affascinante – le Dune a Piscinas, nel comune sardo di Arbus in quella Costa Verde quasi ancora incontaminata – che ha fatto da sfondo al romanzo Ti condurrò fuori dalla notte (1999, Sperling & Kupfer; riedito nel 2004 con il titolo Notte a Is Arenas, Edizioni Il Maestrale). Incontaminata è rimasta tutta quella vasta area un tempo luogo di estrazione mineraria che oggi si manifesta con manufatti-fantasma e che declina verso la spiaggia, non prima di aver attraversato queste splendide dune di sabbia. Un tratto di costa incredibile, selvaggio, in cui dapprima l’uomo ha estratto dalle viscere piombo e zinco per trasportarli via mare in Inghilterra. Abbandonata l’attività mineraria nel 1968, si è sviluppata l’alternativa turistica, dove però le bellezze naturalistiche e le vestigia industriali del passato sono ben protette da molti vincoli, per risparmiare a questo tratto di mare a sud della Sardegna la speculazione edilizia, un male assai diffuso.

Progetto in divenire

In questo scenario sorge un solo albergo (Le Dune Piscinas), ricavato dall’unico stabile già presente proprio sulla spiaggia. Da rudere a hotel glamour. Un luogo che trasuda di una storia fatta di fatiche (immaginate i minatori a scavare gallerie), ma che allo stesso tempo permette al turista di vivere un’esperienza in cui tutti i sensi vengono solleticati da bellezze e sensazioni emotive particolari. Ne sa qualcosa proprio lo stesso Pansa, che lì trascorse lunghi soggiorni per catturare, appunto, queste emozioni. Oggi la struttura è diretta da un ingegnere, Luigi Caccamo, che proprio come Pansa dopo alcuni soggiorni se ne è innamorato, a tal punto da acquistare l’immobile, impegnandosi da qualche anno a dirigerlo personalmente. Con la volontà di mantenere intatto questo prezioso bene e con l’intento di migliorarlo ancora, per rendere davvero indimenticabile una vacanza. La stagione quest’anno si concluderà a fine settembre. Poi inizieranno i lavori – ci sono voluti anni per «disegnare» un progetto che rispettasse tutti i vincoli imposti dalle varie commissioni di controllo e di protezione sia a livello regionale, sia a livello nazionale – che trasformeranno questo albergo in un resort a «cinque stelle».

Per una strana storia di contatti personali abbiamo avuto l’occasione di conoscere l’ingegner Caccamo. Un uomo che unisce il senso estetico, il senso del bello, con la praticità del fare, tipica di un ingegnere. Garanzia per lo sviluppo di un luogo che deve rimanere incontaminato, ma che deve potersi aprire meglio alle esigenze di un turismo certo elitario, ma allo stesso tempo capace di far rivivere queste Dune di sabbia, che da sempre attraggono per la loro meraviglia e unicità.

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