Culture

Berset a Locarno, "la politica culturale riguarda tutti"

Il principale ambito in cui la società è coinvolta sono il dibattito sull'insegnamento delle lingue nazionali

Keystone
2 agosto 2018
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La politica culturale riguarda la società nel suo insieme. Lo dimostrano il dibattito sull'insegnamento delle lingue nazionali nella scuola elementare e le numerose votazioni cantonali al riguardo. È questo, per sommi capi, il concetto espresso dal presidente della Confederazione Alain Berset a Locarno in un incontro con la stampa.

Per quel che riguarda il ruolo della Confederazione e le sue politiche culturali, secondo il ministro dell'interno gli obiettivi chiave sono stati raggiunti. Si tratta in particolare di partecipazione culturale, coesione sociale, creazione e innovazione. Temi che verranno ripresi nel prossimo messaggio sulla cultura per gli anni 2021-2024.

In futuro, gli scambi culturali e linguistici avranno sempre più importanza. Questo anche perché in Svizzera si è evidenziata un'esigenza di comprensione reciproca in questo senso, ha sottolineato Berset, che si trova in Ticino in occasione del Festival del film di Locarno.

Un altro obiettivo fondamentale del prossimo messaggio sulla cultura riguarderà il rafforzamento della partecipazione culturale. Il consigliere federale ha citato come esempio il programma Gioventù e Musica, che nel 2017 ha permesso a oltre 8'500 bambini e giovani di partecipare a campi o corsi a tema. Quest'anno i partecipanti sono già oltre 11'000.

Un ulteriore obiettivo consisterà nel rafforzare il potenziale della cultura come motore di innovazione. Berset ha ricordato che in Svizzera l'economia creativa dà attualmente lavoro a 275'000 persone e genera un valore aggiunto pari a 22 miliardi di franchi all'anno. L'idea è quella di cercare nuove forme di cooperazione tra la cultura e l'economia, in particolare per quanto riguarda la digitalizzazione.

Il messaggio sulla cultura per gli anni 2021-2024 verrà messo in consultazione nella primavera 2019. Nel febbraio 2020 sono previsti i dibattiti parlamentari, mentre l'adozione definitiva dovrebbe avvenire nella sessione invernale 2020.

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