Lo rivela uno studio condotto da Liane Schmidt dell’Institut du cerveau et de la moelle épinière presso l’Hôpital Pitié-Salpêtrière a Parigi e pubblicato sul Journal of Neuroscience.
È questione di un’area del cervello – una parte della corteccia prefrontale – se chi si mette a dieta riuscirà a dimagrire e a mantenere il peso raggiunto: lo suggerisce uno studio secondo cui a volumi maggiori di quest’area – non a caso deputata a compiere scelte razionali e mantenere l’autocontrollo – corrisponde un maggior successo della dieta. Lo rivela uno studio condotto da Liane Schmidt dell’Institut du cerveau et de la moelle épinière presso l’Hôpital Pitié-Salpêtrière a Parigi e pubblicato sul Journal of Neuroscience. I ricercatori francesi hanno utilizzato quattro set di dati relativi a gruppi di individui coinvolti in altrettanti studi ed hanno visto che differenze anatomiche di volume di due aree della corteccia prefrontale – la dorsolaterale e la ventromediale – sono correlate al successo di una dieta, e in particolare al successo di vari obiettivi che ci si pone intraprendendo un programma di dimagrimento (ad esempio non lasciarsi andare alla tentazione di dolci e altri cibi non ammessi, oppure raggiungere un certo peso entro un certo tempo, praticare sport con assiduità etc). Maggiore è il volume di queste due aree, più è garantito il successo nel raggiungimento di questi e altri obiettivi. Poiché la struttura del cervello, come pure la connettività tra differenti aree, possono cambiare nel tempo in risposta a cambiamenti negli stili di vita, queste due regioni del cervello rappresentano un bersaglio chiave da esplorare per progettare interventi mirati che promuovano l’adozione di scelte sane.