Arte

Addio a Vittorio Gregotti

L'architetto e urbanista italiano di fama mondiale si è spento a Milano questa mattina a causa di complicazioni legate al coronavirus. Aveva 92 anni.

Nel 2014 al Centro Monte Verità di Ascona (Foto Ti-Press)
15 marzo 2020
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L'architetto e urbanista italiano Vittorio Gregotti, classe 1927, si è spento a Milano questa mattina, per complicazioni legate al coronavirus. Laureato in architettura nel 1952 al Politecnico di Milano, è stato uno dei padri dell'architettura italiana e urbanista di fama mondiale.

Tantissimi sono i progetti firmati da Gregotti, che ha realizzato opere in tutto il mondo: tra le più famose spiccano il teatro degli Arcimboldi di Milano, gli stadi Barcellona e di Genova, il centro culturale Belém di Lisbona (biblioteca e area espositiva) e il controverso quartiere Zen di Palermo, non portato a compimento per infiltrazioni mafiose negli appalti.

Tra gli altri lavori ci sono l'ampliamento del museo d'arte moderna e contemporanea dell'Accademia Carrara e la chiesa di san Massimiliano Kolbe (dove realizzò anche gli arredi sacri in marmo bianco) a Bergamo, il ponte sul Savio a Cesena, l'acquario Cestoni di Livorno e, più recenti, la progettazione del quartiere residenziale di Pujiang a Shangai, il nuovo edificio universitario alla Bicocca di Milano, la facoltà di Medicina dell'università Federico II a Napoli e il teatro Fonderia Leopolda a Follonica, ex fabbrica ristrutturata del gruppo Ilva.

Grande lettore e appassionato di musica sinfonica e lirica e di filosofia e di arte, da Novara, dove era nato nel 1927, si trasferì a Milano che scelse come città dove lavorare e vivere. Qui nel 2012 la Triennale gli conferì la medaglia d'oro alla carriera.

Gregotti fu progettista e designer, ma anche docente, saggista, critico e direttore di riviste specializzate; fu tra coloro che alla fine dell'Expo chiese di sfruttare lo spazio dismesso dall'Esposizione: "Per vivere, l'area deve diventare un pezzo di città. Milano sfrutti la grande sfida della Città metropolitana". Complessivamente realizzò 1600 progetti, fortemente legati all'arte e alla cultura.
 
 

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