Arte

Sogno della mia vita è il corso intero

Il nuovo romanzo di Emanuele Trevi tra sogno e memoria

26 febbraio 2019
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Ci sono dei libri che ti abbracciano appena ti incontrano, ti tengono stretto e ti sorridono, ti invitano a fare un po’ di strada con loro.


Sogni e favole, di Emanuele Trevi, è uno di questi strani, rari, libri. Mi ha preso per mano e mi ha portato per Roma, la mia città e la sua, e mi ha condotto attraverso i ricordi (i miei e i suoi).


Nel corso di questa passeggiata, sospesa tra il tempo della memoria e il tempo del sogno, trai suoni e gli odori di una città che da millenni è il monumento di sé stessa, ho incontrato alcuni protagonisti “dimenticati” della scena culturale italiana, da Pietro Metastasio ad Amelia Rosselli, da Arturo Patten a Cesare Garboli.


E con loro è stato tutto un vagare-e-divagare, tra vicende personali che si intrecciano con la Storia, tra targhe commemorative e vivissime conversazioni, tra le nostre piccole fragilità umane e le grandi idee e opere, altrettanto umane anche queste.


Ci si ritrova a un certo punto a sorridere di sé stessi, riconoscendosi nella tentazione tutta ultraquarantenne di dire come tutto fosse più facile quando tutto era più lento (quando a noi sembrava già che tutto girasse fin troppo velocemente), e ancora a rifugiarsi nel meraviglioso sogno di vivere, dopotutto, forse, in un sogno (e quanti problemi ci risolverebbe, eh?).


Quando incontri un libro così, puoi solo desiderare che resti con te, dentro di te. Lo leggi senza potertene staccare e quando finalmente lo posi è solo per uscire di casa per dire a tutti quelli che conosci “dovete, dovete, dovete leggere questo libro!”

Sogni e favole
di Emanuele Trevi
Ponte alle Grazie, 2019
218 pagine

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