Arte

Raccontare la fine del sogno americano

Alla riscoperta di un classico contemporaneo

30 giugno 2018
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Di tutti gli eventi storici che hanno caratterizzato la storia americana del Novecento, quello che più persiste nella memoria popolare è senz'altro l'omicidio di JFK.

Forse il motivo sta anche nel fatto che su quel che avvenne a Dallas del 22 novembre 1963 sono stati usati fiumi di inchiostro, chilometri di pellicola, pensate decine di complotti. Se la versione più famosa è indubbiamente il film JFK – Un caso ancora aperto di Oliver Stone, quella più affascinante e originale resta il romanzo Libra di Don DeLillo.John Fitzgerald Kennedy fu un presidente molto controverso, a causa delle sue virtù pubbliche e vizi privati, un uomo che fu amato e odiato dal suo popolo con la stessa intensità. La sua personalità e i fatti storici che si è trovato ad affrontare, come ad esempio la crisi dei missili di Cuba, nonché la serie di uomini e donne di cui si era circondato, la sua Camelot, lo rendono un personaggio ideale attorno al quale costruire una narrazione dai toni epici, da Grande Storia.Forse è proprio per questo che DeLillo decide invece di raccontare la vicenda “dal basso”, dal punto di vista del presunto assassino Lee Harvey Oswald. Assistiamo alle sue vicissitudini tra quotidianità, fallimenti e decisioni tragiche, e la storia di DeLillo assume delle caratteristiche allo stesso tempo intime ed epiche, tipiche della tragedia classica, compreso quel senso di ineluttabilità del fato finale che ci spinge a compatire gli assassini, a piangere gli sconfitti. Il romanzo che vi consigliamo questa settimana è un meraviglioso esempio di piccola storia nella Grande Storia.

Libra
di Don DeLillo
Ultima edizione Einaudi, 2016
428 pagine

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