Culture

‘Sguardi contemporanei’ e la coppia Varisco-Morellet, la Ghisla Art Collection riapre il suo cubo rosso

Daniel Buren
18 marzo 2016
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Della Fondazione Ghisla abbiamo già scritto negli ultimi due anni, da quando ha aperto nel suo splendido cubo rosso a Locarno, a due passi dal lago. Sono circa 200 le opere acquistate in trent’anni da Pierino e Martine Ghisla, per circa 160 artisti riunibili nel vasto quanto composito perimetro dell’arte contemporanea. Un’occasione per scoprirla o conoscerla più a fondo è l’inaugurazione domenica del terzo allestimento, ‘Sguardi contemporanei’. Se sono rimasti al loro posto alcuni pezzi forti della collezione, come Basquiat, i Mirò, Magritte, il grande ‘Love’ di Robert Indiana o il meraviglioso Botero a matita su tela, molte sono le opere esposte per la prima volta. Un vero percorso libero in una contemporaneità più o meno “Pop”, dettato dal gusto e dalla passione dei collezionisti, in cui va citato almeno il lavoro di Michael DeLucia, americano, la cui sperimentazione fonde al meglio incisione, materiali poveri, tecniche tridimensionali e altre intuizioni stranianti quanto seducenti. Oltre alle attività per bambini, la Ghisla Art Collection presenta la novità di una mostra temporanea (fino al 21 agosto) dedicata a Grazia Varisco e François Morellet: due maestri degli ultimi decenni di una ricerca votata a elaborare soluzioni uniche ai fini di favorire una vera esperienza interattiva da parte dello spettatore. Morellet in particolare, con i suoi quadri fondati su linee geometriche regolari, i suoi neon e il suo mix di tecniche (grillage su legno, serigrafia su tavola, pittura serigrafata...), rappresenta un’occasione unica (ghisla-art.ch).

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