Culture

L'astronave che arriva

(Samuel Golay)
1 novembre 2015
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Dalla motocicletta all'astronave un po' di strada l'ha fatta. E ora, 20 anni dopo, passato nel ruolo del padre, cercando ancora di raccontare le storie di tutti, continua a guardarsi attorno e si gode un “certo panorama”.


Il titolo l'abbiamo preso in prestito da altro cantastorie, ma l'astronave, quella appartiene interamente a Max. Il Palaresega di Lugano ospita la data ticinese del sempregiovane Pezzali, cantautor cortese e – ambientazione spaziale a parte – sempre con i piedi sulla terra.
Il tour di "Astronave Max" atterra in Ticino il prossimo 3 novembre sulla scia di "Niente di grave", ultimo ed assai dolce estratto in ordine di tempo (con lui, nel videoclip, il padre ed il figlio Hilo). E' un ritorno, quello dell'ex 883, che nello stesso palaghiaccio aveva riempito anche l'ultima sedia in occasione del "Max 20 Live", anno 2014. Lo incontriamo a ridosso del concerto luganese, e parliamo con lui di astronavi, ma anche di motorini, generazioni e punti di vista...

Mi sono convertito a Max Pezzali con "Come deve andare". Ci ho scoperto la storia di tutti, anche la mia. "Niente di grave" ti fa sentire padre, anche se non hai figli...

“Niente di grave “ è nata in un giorno di vacanze in cui io, mio padre e mio figlio ci siamo trovati insieme nello stesso tempo e nello stesso luogo. In quel momento mi sono reso conto che qualcosa era cambiato definitivamente. Si cambia quando si diventa genitori, ma ancor di più quando si va al comando della propria nave. Da marinaio che sa di avere alle spalle un timoniere, improvvisamente ti ritrovi a dover guidare la nave. Il cambio avviene in modo del tutto inconsapevole: oggi sei figlio, domani sei padre...

A proposito di "Come deve andare": a che punto è il Peugeot?

Non so bene a che punto della salita mi trovo, ma mi sembra di godere di un certo panorama. Quando sei giovane sei troppo vicino alla superficie e vedi tutto estremamente più grande di quanto non sia in realtà. Salire ti permette di vedere le cose nella loro prospettiva.

Ti ho sentito parlare di "Astronave" proprio come di un nuovo punto di vista, dato dalla maturità. Quindi anche Max Pezzali invecchia...

L'età ha un effetto simile a quello di alzarsi di quota. Non vedi più il singolo pezzo del puzzle, ma vedi l'insieme. E' uno dei rari privilegi che la vecchiaia ti può portare...

La canzone "Astronave Madre" è la descrizione di un centro commerciale. Al contrario di altri tuoi colleghi, non mi sembra la descrizione di un posto alienante...

Credo si debba guardare alle cose con un po' di senso della storia. Il centro commerciale è una realtà, è parte della virtualizzazione moderna, della ricostruzione delle cose in laboratorio, una città finta in cui ci si muove come in una città vera, così come i social sono una finta forma di connessione, privata di una delle cose principali della socializzazione: la fisicità. Il nostro tempo richiede comodità e il centro commerciale ne è un esempio. Ne ho scritto da spettatore, il ruolo che dovrebbe essere di chi racconta, che poi è quello sento mio. Le conclusioni, a parer mio, le deve trarre chi ascolta.

Interpretare brani di Elio e le Storie Tese non è cosa per tutti. In "Shpalman", per soli voce e piano (su "Gattini", n.d.r.), sei davvero un mito...

...beh, io sono cresciuto con il loro mondo, andavo a spasso per la Pianura Padana al suono delle loro cassettine, quelle duplicate mille volte. Per me il loro linguaggio è lingua materna, molto più facile da interpretare che i linguaggi di chiunque altro.

Sei uno di quelli che, ovunque lo si nomini, musicisti e gente comune dicono "...Max, che brava persona...". Ma non era finito il tempo delle brave persone?

...spero proprio di no. Indipendentemente dalla professione che si fa, e dalla realtà in cui si vive, credo sia giusto cercare di costruirsi un mondo di relazioni positive intorno a sé. Io sono cresciuto fuori di casa, nelle sale giochi, nei bar, dove necessariamente ti veniva insegnato che se rispetti le persone, generalmente questo rispetto ti viene contraccambiato. Se un'idea dei nostri tempi mi sentirei di cambiare, è quella che chi grida più forte ha sempre ragione, il sensazionismo, quel cercare sempre e per forza lo scontro, in un mondo in cui sembra possa vincere solo il più maleducato. I social aiutano, in questo senso, ad essere maleducati e aggressivi. Alla fine, però, è la vita che cambia le persone, e si arriva sempre ad un punto in cui si rischia di picchiare la faccia...

Un ultimo sguardo dall'Astronave: è il caso di cambiare pianeta?

Penso che il dopo sia sempre meglio del prima, e che una visione storica corretta debba passare per forza attraverso questo assunto di base. Non esiste il “si stava meglio una volta”. A quelli che dicono “una volta c'erano bellissimi valori” dico che una volta c'erano anche una guerra civile, 23 anni di dittatura in Italia, e va bene la ricostruzione, ma è anche arrivata la notte della Repubblica, terrorismo, servizi deviati. A chi pensa che vi fosse un “meglio prima”, consiglio sempre di andare a rileggere attentamente le cose cui si fa riferimento. E' condizione naturale dell'uomo progredire, adattarsi. Non vince mai il più forte, ma il più adattabile, e credo che ogni cosa nuova che succeda abbia i suoi lati negativi, ma anche gli anticorpi. A ogni nuovo problema seguirà una nuova soluzione, e ad una soluzione un problema, e così via...


Max Pezzali a Lugano: prevendite su www.biglietteria.ch e www.tickeone.it (biglietti a partire da da CHF 40.-). Info: www.shiningproduction.com

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