Ticino

Cambio dell’ora: ‘I bambini si adattano più facilmente’

Nel caso in cui i più piccoli soffrano di disturbi del sonno, la professoressa Miano dà alcuni consigli

(Depositphotos)
30 ottobre 2021
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‘Sono solo le 6?’. Probabilmente qualcuno di noi domani mattina aprirà gli occhi un po’ prima del solito a causa del passaggio dall’ora legale a quella solare. Le lancette retrocederanno di un’ora e i dormiglioni potranno godere di un po’ di sonno in più. C’è chi per giorni farà fatica ad abituarsi e dovrà tenere sotto controllo i borbottii dello stomaco per arrivare all’ora di cena, altri invece non se ne accorgeranno nemmeno. E i bambini? «Nella maggior parte della popolazione i cambi d’orario di un’ora non provocano problemi, non hanno nessun effetto sul metabolismo. Nei bambini il cambio d’ora ha un impatto ancora minore che negli adulti, infatti si adattano più facilmente», ci spiega la professoressa Silvia Miano della Facoltà di scienze biomediche dell’Usi e del Servizio di medicina del sonno del Neurocentro della Svizzera italiana.

‘L’adattamento all’ora solare è più facile per chi è un gufo’

Se il bambino soffre già di un disturbo del sonno la situazione è diversa e dipende dal tipo di problema: «Se per esempio ha la tendenza ad andare a letto tardi, perché di sua natura è un gufo, il passaggio dall’ora legale all’ora solare può essergli benefico, perché si reca a letto a un orario che nell’ora legale era un’ora più tardi, e viene facilitato il suo addormentamento. Il suo disturbo diventa meno grave. In ogni caso se un bambino avesse difficoltà ad adattarsi, sarà per poco tempo», illustra Miano. «I bambini che invece hanno la tendenza ad andare a letto presto e svegliarsi prima faranno più fatica. In quest’ultimo caso è possibile adattare l’orario di addormentamento prima dell’ora solare: per 3 o 4 giorni andare a dormire sempre 15 minuti dopo rispetto alla sera precedente. In generale l’adattamento all’ora solare è più facile per chi è più un gufo, invece per gli altri è l’opposto».

Esporsi alla luce per abituarsi meglio

La professoressa fornisce inoltre altri consigli: «Trattandosi dell’ora solare, che è quella più naturale, esporsi alla luce stando all’aria aperta può essere d’aiuto per facilitare il cambiamento. Un altro modo per abituarsi meglio è, prima del cambio dell’ora, far entrare un po’ di luce nella stanza al mattino lasciando le tapparelle leggermente aperte». In ogni caso «è vero che noi siamo toccati dall’alternanza luce e buio, ma l’uomo moderno è influenzato maggiormente dai ritmi sociali. Quindi ciò che conta in realtà è l’orario scolastico, quando si mangia, quando si va a dormire. Quindi se il bambino è sensibile si possono modificare per qualche giorno questo tipo di aspetti».

‘I neonati non sono influenzati’

I neonati invece? «Loro non sono assolutamente influenzati dal cambio dell’ora: hanno un ritmo polifasico che quindi non è influenzato dall’alternanza luce-buio. Dopo i sei mesi il bebè inizia a cambiare e ad allungare il tempo di sonno notturno. Questo dipende anche dalle abitudini che si instaurano con l’allattamento».

Il jet lag non è la stessa cosa

Se il cambio dell’ora non dà particolari fastidi alla maggior parte della popolazione, «diverso è per i viaggi dove subentra il fuso orario, se c’è un cambio d’orario di 3-4 ore, di solito ci mettiamo un giorno per ogni ora di differenza», precisa la professoressa Miano.

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