‘Il governo agisca contro i falsi indipendenti’

Uno studio sulla “piaga dei falsi indipendenti” e un piano di azione politico per mettere termine da parte delle ditte all’abuso dello statuto di (falso) indipendente, intervenendo nei casi sospetti”. Sono i temi che solleva una mozione presentata dal deputato socialista Raoul Ghisletta e sottoscritto da Henrik Bang, Anna Biscossa, Fabrizio Garbani Nerini e Carlo Lepori, tutti granconsiglieri del Ps.

In Ticino – si ricorda – “sono attive ditte di consegna tramite autisti come Divoora.ch, Fasivery.ch, Smood.ch, che potrebbero funzionare come Uber, la quale applica ai propri lavoratori lo statuto di (falso) indipendente: uno stratagemma giudicato illegale da due sentenze nel Canton Ginevra e nel Canton Vaud”.

Nella risposta del 3 febbraio 2021 all’interrogazione 112.20 BIS “il Consiglio di Stato – lamentano i mozionanti – si limita ad affermare che spetta alle 80 casse Avs attive in Ticino controllare se vi sono abusi in materia”. Una risposta giudicata non soddisfacente dai cinque deputati socialisti che portano il caso di Ginevra, dove il Consiglio di Stato locale è intervenuto in prima persona nei casi degli autisti di Uber e dei tassisti di Lymo.  L’altro aspetto sollevato dalla mozione è che lo statuto di falso indipendente “costituisce anche una scappatoia per non applicare la legge cantonale sul salario minimo in vigore dal 1.1.2021, legge che ovviamente si applica solamente ai rapporti di lavoro dipendenti e non ai (falsi) indipendenti”. “Perché allora il Consiglio di Stato del Canton Ticino non dovrebbe agire in maniera proattiva contro una simile scappatoia, che si fa beffe di una legge cantonale molto importante?”, si conclude.